Noi siamo giovani a Napoli!

Noi siamo giovani a Napoli!

6 Giugno 2023 Off Di apisani

Noi siamo giovani a Napoli! 

Nell’agosto 2022 il Movimento Giovanile Salesiano ha organizzato un pellegrinaggio a Napoli, per scoprire come una città martoriata dalla criminalità cercasse di resistere alle ingiustizie sociali e agli stereotipi. In realtà, lo stesso viaggio era già stato programmato per il 2021, ma, causa covid, era stato rimandato. Chiaramente, non potevo perdere l’occasione di stare nella città migliore del mondo – forse sono di parte; ma, soprattutto, volevo condividere con la mia ragazza e gli altri animatori dell’oratorio questa esperienza, presentandogli quella che considero casa mia. 

Tutto il gruppo è partito da Torino l’8 agosto; tuttavia, io mi trovavo già a Paestum, località balneare a circa 90km da Napoli. Per questo, mi sono presentato direttamente nell’oratorio salesiano della Doganella, aspettando i miei amici, arrivati dopo 15 ore di viaggio in pullman molto travagliato (Stevn’ accis per usare un napoletanismo). Io, invece, ero freschissimo, rinfrancato anche da una bella pizza da “50 Kalò”, una delle migliori pizzerie di tutta la città e, probabilmente, d’Italia. 

Il giorno successivo ci siamo recati a Casal di Principe, comune in provincia di Caserta in cui aveva operato Don Peppe Diana, ucciso dalla Camorra nel 1994. In particolare, abbiamo assistito alla testimonianza di Augusto Di Meo, amico dello stesso Diana e che assistette all’omicidio. Come ci ha raccontato, lui non si è piegato alla logica omertosa, andando a denunciare gli artefici dell’assassinio; un fatto che ha portato lui e la sua famiglia ad abbandonare la Campania per via del programma di protezione testimoni. 

Benché il processo si sia protratto per anni, alla fine la giustizia ha trionfato e Augusto è potuto tonare a casa. Lui, insieme ad altre persone che erano vicine a Don Beppe, ha fondato il “Comitato Don Peppe Diana”, che si impegna attivamente per cercare di contrastare la camorra sul territorio di tutta la regione. 

Dopo pranzo, siamo tornati a Napoli, dove abbiamo avuto del tempo libero per visitare il centro storico, in cui ho fatto da cicerone del gruppo. Ci siamo, poi, spostati lì vicino, nella Chiesa di Santa Chiara, per momento di riflessione personale sulla figura di San Giuseppe Moscati, laico e medico napoletano, che si distinse soprattutto durante la Prima Guerra Mondiale per la quantità di persone che riuscì a salvare. Una volta finito, siamo tornati in oratorio, dove abbiamo cenato e giocato.

Oratorio di Napoli quella sera

La mattinata del secondo giorno, invece, si è svolta nella zona della Sanità, quartiere popolare della città in forte crescita negli ultimi anni grazie alle attività di varie organizzazioni, come l’Altra Napoli. Lì, abbiamo visitato le Catacombe di San Gennaro, per poi spostarci al Vomero (per capirci, una sorta di Crocetta) per il pranzo, dove le FMA (Figlie di Maria Ausiliatrice) hanno una casa – fun fact: si trova di fronte alla casa del mio prozio. Siamo poi rientrati, dopo una breve tappa al Duomo, in oratorio. 

Il giorno successivo era programmata la visita del Castello Mediceo a Ottaviano, residenze confiscata all’ex boss mafioso Raffaele Cutolo, in cui avremmo dovuto incontrare alcune vittime della camorra; ma, per qualche motivo a me ignoto, la testimonianza è saltata. Per questo, siamo rimasti in oratorio e lì noi del gruppo triennio abbiamo ascoltato la testimonianza di Don Fabio e Maria, rispettivamente il direttore e una educatrice del Don Bosco. 

Ecco, se dovessi individuare il momento più significativo di tutto il pellegrinaggio, sarebbe proprio questo, soprattutto per quanto ha detto Maria. Lei, infatti, è cresciuta a Secondigliano nel periodo della guerra tra clan camorristici; per questo, mentre era a scuola, non era strano sentire spari e urla di dolore dalle strade circostanti, facendoci poi l’abitudine – sì, hai letto bene, si erano ABITUATI al rumore dei colpi di pistola. In più, ha dovuto lottare, anche con la sua stessa famiglia, per proseguire gli studi e diventare educatrice, sfatando gli stereotipi per cui le persone che venivano da Secondigliano non erano destinate a una vita al di fuori del quartiere. 

Eppure, l’aspetto che più mi ha lasciato a bocca aperta è stato un episodio che Maria ha vissuto quando aveva dieci anni: mentre si trovava in un bar per comprare una Pepsi, un uomo entrato e ha ucciso con un colpo di pistola il cliente che si trovava in fila dietro di lei. Ad avermi colpito, oltre il fatto in sé, è stata la tranquillità con cui l’ha detto, perché, se fossi stato al posto suo, non so se sarei riuscito a sorpassare un evento del genere. 

Dopo pranzo, siamo andati nel Parco di Capodimonte, dove abbiamo avuto due ore di silenzio, molto importanti per me, soprattutto dopo quanto avevo sentito al mattino, dopo il quale abbiamo celebrato messa. Quella sera, eravamo liberi di andare a mangiare dove volevamo; su consiglio dei miei zii, siamo stati alla pizzeria Palazzo Petrucci, che si trova a Piazza San Domenico Maggiore, quindi nel pieno centro storico di Napoli. A cenare con noi si erano aggregati i ragazzi dell’ADMA e di Valsalice, tra cui c’erano dei nostri amici. 

Inutile dire che il cibo era squisito; abbiamo addirittura provato una pizza con le zucchine che si era classificata seconda ai campionati europei. Dopo aver finito, ci siamo avviati verso l’oratorio, ma, puntualmente, ha iniziato a piovere, o, meglio, a diluviare e, chiaramente, nessuno aveva un ombrello. Fortunatamente, abbiamo trovato un tendone vuoto, sotto il quale ci siamo riparati; queste erano le condizioni in cui eravamo: 

Bello eh? Dovevamo comunque tornare in oratorio, quindi abbiamo continuato a piedi, sfidando la pioggia torrenziale e cantando canzoni a squarciagola. Incredibilmente, il giorno dopo nessuno di noi non aveva la febbre a 40°, e siamo quindi riusciti ad andare, l’ultimo giorno del pellegrinaggio, al Santuario della Madonna di Pompei, dove abbiamo scattato questa bellissima foto con tutto il Movimento Giovanile Salesiano (sono il ragazzo con la maglia rossa in prima fila, al centro dell’immagine). 

Ma la cosa che attendevamo più di tutte era il pomeriggio al mare; infatti, avevamo la possibilità di scegliere l’attività da fare al pomeriggio. Le opzioni erano: tornare a Napoli per fare un giro, visitare gli scavi di Pompei o andare al mare a Battipaglia. La meta più gettonata è stata l’ultima, perché, parlandoci seriamente, chi rifiuterebbe di andare al mare il 12 agosto? 

Inoltre, per me era anche più comodo andare lì, dato che Battipaglia è a 10 minuti da Paestum; quindi, sarebbe stato molto più semplice farmi venire a prendere lì piuttosto che a Napoli. Tornando a noi, per quel pomeriggio era previsto brutto tempo, e, infatti, dopo 20 minuti che eravamo entrati in acqua, siamo dovuti uscire perché stava iniziando a piovere. 

Una volta riparati sotto la tettoia del lido, alcuni ragazzi hanno tirato fuori le chitarre e ci siamo messi tutti a cantare le canzoni dei Pinguini, degli 883 e anche Fino all’Ultimo Respiro, una delle canzoni che Sara ha registrato insieme a MGSound – la puoi ascoltare qui (link). Questo è stato un altro dei momenti più belli del pellegrinaggio. 

Una volta tornato il sole, ci siamo fiondati a mare, giocando tutti insieme a pallavolo, a fare la lotta, a saltare le onde e tanto altro. Arrivata l’ora di andare, ho salutato tutti e con i miei zii sono tornato a casa. 

Questo pellegrinaggio è stato una delle cose più belle che abbia mai fatto in tutta la mia vita. Un po’ scherzando, quando ne parlo dico sempre che c’è stata una mia vita Avanti Napoli e Dopo Napoli; ma non credo sia esagerato, perché mi ha cambiato profondamente, sia nei rapporti che ho con gli altri, sia come persona. Ho scoperto realtà che immaginavo solamente, capendo che cosa significa vivere situazioni difficili e affrontarle a viso aperto, senza abbassare la testa. 

Anche per questo fremo dalla voglia di partire ad agosto alla volta di Lisbona per partecipare alla GMG, perché sono certo che anche lì riuscirò ad aggiungere degli altri mattoncini fondamentali per la mia crescita e per la mia vita. 

Ah, quasi dimenticavo! Probabilmente ti starai chiedendo la ragione del titolo che ho scelto; beh, deriva dal riadattamento fatto dagli organizzatori del pellegrinaggio di “Giovani Wannabe” dei Pinguini Tattici Nucleari. Trascrivo il testo qui, se ti interessa: 

Nel cuore hai solo foto di pellegrinaggi 

Ma ci sono anche foto di Fenestrell 

in pullman da Casale e dai Tetti francesi 

Ci sono i cuneesi ma anche Valsalice 

Da bimbo mi ricordo che andavo a Lombriasco 

Tranne quando sbagliavo strada e finivo a Bra 

ed in Barriera trovai Rua e poi il Rebaudengo 

ma senza avvertimento trovai anche l’adma là 

Nell’MGS trovai il senso della vita 

Ascoltando la Bibbia ma anche la PG 

E molto prima di tornare a Venaria segui la nostra via, arrivi fino a qui!  

Noi siamo giovani a Napoli!  

Ti dedico le autostrade che portano a Napoli!  

Noi siamo giovani a Napoli!  

Assieme a suor Carmela, Paola Casalis! 

al Pellegrinaggio c’è don Albi Goia 

voglio incontrarti ancora al prossimo weekend  

sul viso vedrai ancora tutta la mia gioia 

portami dove vuoi, basta che sia con Don Ghellèr 

Nel feed hai solamente foto del San Paolo 

e forse perché sei all’Agnelli pure tu 

ma se scorro vedo foto di Valdocco Fossano e poi Saluzzo, non mi ritrovo più 

e con l’auto arrivo a Gassino città  

Novara arriverà assieme alla Crocetta 

 e c’è Napoli là fuori che ci aspetta  

e se fai l’appello anche Rivoli dirà 

Noi siamo giovani a Napoli!  

Ti dedico le autostrade che portano a Napoli!  

Noi siamo giovani a Napoli!  

Assieme a suor Carmela, Paola Casalis! 

al Pellegrinaggio c’è don Albi Goia 

voglio incontrarti ancora al prossimo weekend  

sul viso vedrai ancora tutta la mia gioia 

portami dove vuoi, basta che sia con Don Ghellèr 

Con Don Bosco c’è la belle époque 

con tempismo ‘o clock 

So che il materassino ce l’hai  

Facciam la storia lo so 

Siamo un oratorio 

Figli di un sogno che non passerà mai  

Superando il Po, siam Don Bosco on the road 

posti che non hai visto mai 

piedi per terra ce li ho, ma cuore lassù in cielo 

lascerai il segno dovunque andrai 

Noi siamo giovani a Napoli!  

Ti dedico le autostrade che portano a Napoli!  

Noi siamo giovani a Napoli!  

Assieme a suor Carmela, Paola Casalis! 

al Pellegrinaggio c’è don Albi Goia 

voglio incontrarti ancora al prossimo weekend  

sul viso vedrai ancora tutta la mia gioia 

portami dove vuoi, basta che sia con Don Ghellèr 

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