Stellantis (PCTO)

Stellantis (PCTO)

16 Maggio 2023 Off Di apisani

Come già detto nel testo sul PCTO di Human Youngle, qui al Maux è la scuola che propone dei progetti per l’ex alternanza scuola-lavoro. Però, rispetto a quanto successo l’anno prima, il professor Civitano ci aveva già un po’ anticipato quello che avremmo fatto: una simulazione d’impresa con Stellantis.

Era un progetto che proponeva già da qualche anno alle classi quarte, in quanto era uno degli argomenti del programma, L’idea di collaborare con una società blasonata nel campo automobilistico come Stellantis era un sogno che si avverava vista la mia passione per le automobili.

Il progetto è iniziato nella seconda parte dell’anno, da gennaio, con delle lezioni svolte da un ex dirigente FIAT, Fausto Marcelli, e dall’attuale Head of Internal Communication di Stellantis, Fulvia Brignolo; gli argomenti erano la struttura e lo sviluppo di un’attività d’impresa. Questi studi sarebbero stati propedeutici alla successiva attività che avremmo svolto, ovvero la simulazione di un’azienda.

Avevamo carta bianca su cosa fare, con l’unico limite di fare in modo che la nostra azienda fosse sostenibile economicamente. Il mio gruppo era composto da Jasmine, Lavinia e Kelly. Il nostro project work era quello di un negozio di scarpe chiamato “DS Beaters Sneakers Club”; il nome è lungo, ma è giustificato dai prodotti trattati da questo negozio.

“DS” è l’abbreviazione di “Deadstock”, nome con cui si indicano le scarpe nuove nel gergo degli sneakerheads; nel negozio, però, viene offerta anche la possibilità di scarpe usate e ricondizionate come quelle nuove, ma a un prezzo più basso. Le “beaters”, invece, sono le scarpe comode che usi sempre, fino quasi a distruggerle; quello che infatti speriamo con il nostro negozio è quello di trovare il tuo paio di scarpe da trasformare nella tua scarpa da ogni giorno. Nello store sarebbe anche possibile personalizzare le proprie scarpe grazie al nostro team di designer, oltre che riparare le proprie scarpe dal nostro calzolaio.

Avevo creato un nostro sito, ma per motivi di copyright è meglio che non metta il link😅. Il giorno della presentazione del progetto eravamo tutti in ansia, anche perché non ci era mai capitato di svolgere un lavoro di questo genere. Nonostante ciò, la presentazione è andata in maniera divina e il nostro lavoro ci è valso un 9 e un 8,5 di diritto.

La storia, però, non termina qui. Infatti, all’inizio di quest’anno siamo stati invitati come classe all’Heritage Hub, uno spazio espositivo del gruppo Stellantis, per presentare i nostri project work a tutte le altre scuole che avevano svolto il nostro stesso percorso di PCTO.

Io e la mia compagna Francesca abbiamo avuto l’onore e l’onere di presentare tutti i progetti che la nostra classe aveva prodotto. Tutto sembrava essere partito male, dato che mi ero dimenticato il foglio con il consenso per la privacy, ma alla fine, grazie a mio padre che è tornato di corsa a casa, sono riuscito ad accedere.

Lì, ci hanno serviti e riveriti con il cibo e le bevande, oltre che ci hanno lasciato con la bocca aperta per le autovetture presenti. Qua potete vedere alcune delle macchine che erano presenti all’interno dell’Heritage Hub: dalle macchine che hanno dominato il WRC negli anni ‘80 e ‘90 fino all’Alfa Romeo GP Tipo 159 “Alfetta” con cui Farina vinse il primo campionato del mondo di Formula 1 nel 1950.

Man mano che le altre scuole presentavano, ci rendevamo sempre più conto che i nostri project work erano niente a confronto con gli altri. L’ansia poteva essere tagliata con un coltello per quanto era tesa la situazione.

Quando è arrivato il momento del Maux, tremavo come non mai; alla fine, però, tutto è andato per il meglio e i nostri progetti sono piaciuti. Dopo la presentazione io e Alessandro Lee siamo anche riusciti a ottenere l’autografo da parte del direttore marketing per il lancio della Nuova Panda nel 2003.

Questo progetto di PCTO mi ha veramente consentito di realizzare un sogno che avevo fin da bambino, per questo sarò per sempre grato che il professor Civitano abbia deciso di farcelo svolgere. In più, ho scoperto quanto sforzo si deve fare per avviare un’attività d’impresa, aprendomi così la possibilità in un prossimo futuro di intraprendere questa strada conscio di tutti i costi e le fatiche che si devono affrontare.

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