Teatraux

Teatraux

18 Giugno 2023 Off Di apisani

In quarta liceo la scuola ha proposto come attività extra-scolastica un corso di teatro; fin dalle medie volevo svolgere questo laboratorio, perché lo vedevo come un modo per combattere la timidezza che mi caratterizza fin da quando sono piccolo.

Prima di quel momento, avevo già partecipato a uno spettacolo teatrale in terza media, in cui interpretavo San Giuseppe, che, insieme a Maria, doveva cercare un luogo per far nascere Gesù bambino. Nonostante non avessi mai recitato prima di quel momento, fu un vero successo e, così, capii che quella era la mia strada.

Una volta iniziato il liceo, però, per diversi motivi non ho avuto la possibilità di frequentare un corso di teatro, fino a quando, come detto all’inizio, l’anno scorso non è stato proposto dalla scuola. Così, ho deciso di cogliere subito l’occasione. Ad accompagnarmi in questa esperienza c’erano i compagni di una vita, Kelly e Gabri, oltre che Chiara, Sara Faletto e Miriam e altri studenti provenienti da varie classi.

La professoressa Toso e il professor Civitano, che si occupavano della gestione del laboratorio, hanno incentrato le prime lezioni su alcuni esercizi per imparare a recitare, dato che la maggior parte di noi era alla prima esperienza. Ci siamo allenati sull’improvvisazione, su come occupare gli spazi e anche su come scandire bene le parole.

Abbiamo svolto questi esercizi fino a dicembre, quando ci è stata comunicata l’opera che avremmo messo in scena: il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne, uno dei miei romanzi preferiti, nella versione dell’omonimo film uscito negli anni 2000. Con mia profonda sorpresa, i professori mi assegnarono il ruolo del protagonista, Phileas Fogg. Era un sogno che si avverava, potevo interpretare uno degli “eroi” della mia infanzia, che aveva esplorato il mondo in maniera epica, riuscendo a rendere possibile l’impossibile.

Chiaramente, ciò comportava tante responsabilità e molto sforzo, sia fisico che di memoria; per questo, da gennaio durante ogni lezione abbiamo provato lo spettacolo, facendoci arrivare pronti alla data prescelta per la messa in scena ufficiale: il 6 giugno al Teatro Piccolo Valdocco.

I membri di Teatraux dopo aver messo in scena “Il giro del mondo in 80 giorni”

Nonostante l’ansia, tutto è andato bene. Anche per questo, l’anno successivo ho deciso di seguire nuovamente il laboratorio di recitazione. Cinque noni dei partecipanti erano presenti già l’anno scorso, ma ciò non era importante, dato che è stato come ripartire da zero. Quest’anno l’opera che abbiamo messo in scena è stata una commedia, “Delitto al Castello, meno blasonata rispetto al romanzo di Verne, ma molto più divertente e senza un vero protagonista.

Io recitavo nelle vesti del dottor Bladstone, un giovane medico che aveva una relazione con la moglie di uno dei suoi pazienti, Lady Elizabeth, interpretato da Alexandra Guarino, una compagna di 5B. Proprio con lei ho sviluppato una bella relazione, un feeling che ci ha molto aiutato quando, il 7 giugno di quest’anno, abbiamo messo in scena lo spettacolo, sempre al Teatro Piccolo Valdocco.

Prima dello spettacolo, ero molto più calmo rispetto all’anno prima, ma ci sentivamo meno preparati, dato che durante l’anno avevamo fatto meno prove. Ancora una volta, però, tutto è andato per il meglio e siamo riusciti a far ridere tutti i presenti.

Da destra verso sinistra: Lady Elizabeth (Alexandra Guarino), Dottor Bladstone (Io), Miss Lorna (Sara Cotterchio), Miss Pearson (Caterina Castellano)

L’esperienza di Teatraux – questo è il nome della nostra compagnia – è stata molto importante per me per diversi motivi, primo su tutti quello che citavo all’inizio, ovvero combattere la mia timidezza. Inoltre, mi ha sicuramente aiutato nello sviluppare la capacità di problem solving, dato che sono capitati diversi imprevisti, sia nelle prove che nello spettacolo, e sono sempre riuscito a cavarmela. Infine, ho solidificato amicizie e ne ho instaurate di nuove, che sono sicuro che porterò avanti per tanto tempo.

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