Estate Ragazzi

Estate Ragazzi

18 Giugno 2023 Off Di apisani

Per “Estate Ragazzi” si intende l’attività di animazione svolta nei vari centri ricreativi, religiosi o meno, durante il periodo delle vacanze estive. Essa è una delle attività più importanti per un oratorio, sia a livello organizzativo che a livello economico, soprattutto per uno come Valdocco, che arriva ad avere per tutto il periodo oltre 500 ragazzi dalla prima elementare fino alla seconda liceo.

Da piccolo non ho mai partecipato ad alcuna estate ragazzi, dato che, subito dopo la fine della scuola, mi spostavo a Paestum per stare con i miei nonni al mare. Ne sentivo sempre parlare dai miei compagni di classe, ma non la trovavo come qualcosa d’interessante.

Per questo, una volta entrato nel gruppo triennio oramai tre anni fa, non sapevo che aspettarmi; come detto già in altri articoli, avevo già fatto parte dell’organizzazione di qualche festa, ma spendere 8 ore al giorno per un mese intero ad animare è ben diverso.

Ora, non voglio descrivere che cosa ho fatto ogni singolo giorno di Estate Ragazzi degli ultimi 2 anni, altrimenti ti annoierei a morte (e poi, non me li ricordo neanche io tutti, ma dettagli); credo, però, che si potrebbero riassumere in un’unica parola: felicità.

Animatore deriva dal latino “animator-oris”, che significa “chi anima, dà vita” e credo proprio che sia il trasmettere gioia agli altri ciò che gratifica di più un animatore; perché vedere il sorriso anche in uno solo di quei ragazzi, ripaga di tutta la fatica che fai, caricandoti per affrontare il giorno dopo senza alcun intoppo.

O meglio, non proprio nessun problema, dato che gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo e si presentano in qualsiasi forma: dalla sbucciatura al ginocchio, alla distorsione, per arrivare al temporale improvviso o al pullman pieno. Ma, forse, è anche questo ciò che rende speciale il tutto.

Se tutto andasse sempre per il verso giusto, per quanto auspicabile, renderebbe l’estate ragazzi monotona e niente si imprimerebbe nella memoria. Infatti, ciò che mi ricordo in maniera nitida e che, in alcuni casi, conserverò per sempre nel mio cuore, sono proprio quelle situazioni che sono andate storte.

Per esempio, mi è molto cara questa la foto qui a sotto, che ho scattato 2 anni fa: avevamo portato i ragazzi al Parco Dora e una volta di ritorno ha iniziato a diluviare, ma non tutti i avevano l’ombrello o l’impermeabile. Così, i coordinatori hanno avuto il lampo di genio: usare i teloni, che avevamo usato per mangiare, per riparare i bambini. Con qualche difficoltà, siamo riusciti a rientrare in Oratorio sani, salvi e fradici; magico è stato il momento in cui ci siamo messi a cantare tutti insieme per la strada, dandoci l’illusione che avesse smesso di piovere.

Quindi, l’animatore non solo dà vita, ma la riceve anche. Voglio concludere dicendo che se non fosse stato per l’animazione probabilmente non sarei così, perché, grazie ad essa, ho capito cosa significa donarsi ed essere dono per gli altri, insieme a capire che veramente la felicità sta dentro alle piccole cose.

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