MGS Day

6 Giugno 2023 Off Di apisani

Gli MGS Day sono una delle tante iniziative proposte dall’ispettoria salesiana; essi sono delle giornate, solitamente la domenica, in cui tutti gli oratori si ritrovano a Valdocco per trascorrere del tempo insieme, all’insegna del divertimento e della riflessione. 

Ho partecipato a diversi MGS Day, fin dalla prima liceo; tuttavia, gli ultimi due che si sono svolti sono stati i più interessanti. A novembre, infatti, l’ospite speciale della giornata è stato Antonio Fantin, nuotatore paralimpico vincitore di due ori alle Olimpiadi di Tokyo che, per via di una malformazione artero-venosa, ha perso la possibilità di muovere le gambe. 

La sua testimonianza è stata molto forte; ho anche avuto l’occasione di fargli alcune domande e in particolare mi ha colpito come ha risposto a questa: “Sei felice? Nel caso non lo fossi, cosa cambieresti?”. Lui, infatti, nel rispondere non ha citato nemmeno una volta la sua disabilità: ha detto che è felice, altrimenti cambierebbe ciò che di sé sente che non lo rende tale. 

Ad avermi colpito è stata soprattutto la semplicità con cui ha risposto a una domanda che semplice non è; io stesso avrei avuto bisogno di diverso tempo per rispondere e non sarei riuscito a racchiudere in poche parole quanto volessi dire (sono noto, infatti, per parlare per ore ed ore riprendendo gli stessi concetti). 

Inoltre, mi ha impressionato la sua forza nell’accettare la sua disabilità, una condizione per cui in molti si tormentano per tutta la vita, senza porla come una delle cose da cambiare nella sua vita, ma definendola piuttosto come uno dei fattori che lo rende in questo momento felice. 

Ad aprile, invece, l’ospite speciale era Giovanni Scifoni, attore romano noto soprattutto per la partecipazione a diverse serie tv, come “Doc – Nelle tue mani” o “Un passo dal cielo”. A colpirmi inizialmente è stata la scelta di un personaggio come lui, che non c’entra nulla con la chiesa – nelle altre edizioni, gli ospiti erano stati soprattutto membri delle FMA (Figlie di Maria Ausiliatrice) o degli SDB (Salesiani di Don Bosco). 

Ho capito in seguito il motivo di questa scelta: la sua normalità. Infatti, con la sua testimonianza ci voleva far vedere come la cristianità, insieme a tutti i suoi valori (accoglienza, carità, onestà), non sia vissute solo da persone consacrate, ma si possono riscontrare nelle nostre piccole azioni quotidiane. Anche in un mondo, quello del cinema per Scifoni, dove non si fa tanto attenzione, ad esempio, al trattenere le bestemmie. 

Inoltre, Giovanni lo ha raccontato attraverso una delle sue qualità migliori, ovvero la comicità; dopo la messa in Basilica a conclusione della giornata, ha infatti tenuto lo spettacolo “Anche i santi hanno i brufoli” nel Teatro Grande Valdocco. Non ti dico le risate che mi sono fatto (a un certo punto ho avuto i crampi per quanto mi stavo divertendo), ma, nonostante ciò, Scifoni è riuscito, attraverso questa rappresentazione, a scardinare ancora di più un falso mito: la perfezione dei santi. 

Anche loro avevano delle lacune, dei brufoli, per usare le parole del comico romano; per questo, non dobbiamo pensare che il bene si possa fare solo se si è un supereroe, ma anche noi comuni mortali possiamo cambiare il mondo. 

Follow me!