Human Youngle (PCTO)

13 Aprile 2023 Off Di apisani

Durante l’estate prima della terza, ho scoperto che nell’anno che avrei dovuto affrontare di lì a poco avrei dovuto partecipare ai progetti di PCTO. Inizialmente, non sapevo precisamente cosa fossero; i miei amici mi avevano raccontato che loro avevano fatto esperienze in varie aziende e che questo mi avrebbe fatto penare.

Casella di testo: 1 Google Play Store, "Youngle" di Lepida S.c.p.a. (22/01/2023 ore 16:40)

“Rassicurato” da quello che mi avevano detto, una volta tornato a scuola mi si è presentata davanti una situazione del tutto diversa. Infatti, il nostro nuovo coordinatore, il professor Miolano ci riferì che sarebbe stata la scuola a proporci un corso di PCTO da seguire per tutti gli anni del triennio, senza che quindi ci dovessimo occupare di contattare aziende per cercare un luogo dove poter seguire un progetto di PCTO.

Questa poteva essere un’arma a doppio taglio, dato che poteva capitare un progetto che poteva piacerci come no, al quale eravamo obbligati a partecipare. Il consiglio di classe decise di farci partecipare al percorso di “Human Youngle”, organizzato dall’Onlus “EssereUmani”.

A presentarci il progetto furono i due fondatori e direttori della Onlus, Juri Nervo e Matteo Defedele; ma cosa è “Human Youngle”? È un’applicazione per mobile che consente uno sportello “peer-to-peer” per adolescenti che si trovano in un momento di difficoltà o che semplicemente hanno bisogno di qualcuno che li ascolti, con la garanzia dell’anonimato e dell’aiuto di psicologi professionisti nei casi più gravi. Questo servizio è attivo h24, sette giorni su sette in alcune città italiane come Torino e Firenze.

Il progetto prevedeva innanzitutto che venissimo formati su come gestire le chat sull’applicazione o sulle pagine social di “Human Youngle”, analizzando, ad esempio, come gestire un conflitto e facendo delle simulazioni pratiche di circostanze che ci sarebbero potute capitare. L’obiettivo era quello di affidarci la gestione di queste chat dopo questa fase di formazione.

Sfortunatamente, poco dopo questa presentazione iniziale, la seconda ondata di Covid-19 colpì il mondo; per questo motivo, il corso fu tenuto online dopo gli orari di lezione. Forse, questo è uno dei fattori per cui il progetto non mi è piaciuto tanto, dato che io, come anche gli altri miei compagni, arrivavo stanco alla fine delle lezioni, per via dello sforzo di prestare attenzione alle lezioni nonostante i vari problemi tecnici, oltre quello stare difronte a uno schermo per diverse ore consecutive.

Una volta finite le 30 ore obbligatorie, il nostro formatore, Matteo Defedele, propose, come previsto dal piano di lavoro, di entrare a far parte dell’équipe social di “Human Youngle” o di renderci disponibili per fare il servizio di chat.

Decisi di declinare tutte e due le possibilità, terminando lì la mia esperienza con “Human Youngle”; per quanto fossero stati interessanti gli insegnamenti che il corso dava, non erano e non sono tuttora legati ai miei interessi, anche in ottica universitaria. In più, fin da sempre io non sono una persona empatica anche con le persone più vicine a me, quindi solo l’idea di dover cercare di confrontarmi con uno sconosciuto che aveva bisogno di aiuto mi spaventava e mi faceva capire che non era adatto a me.

Ma non ho trovato solo lati negativi in questo progetto. Infatti, ho scoperto molte nozioni sulla comunicazione orale e via internet, oltre che sui metodi per superare un conflitto.

Follow me!