Cuore sereno

Se posso definire il mio cuore sereno devo dire grazie ai miei amici.

Tante persone mi circondano, ma non posso definirle tutte amicizie. Sono dell’idea che se si va d’accordo davvero con tutti, ciò vuol dire non avere una propria personalità. A costo di diminuire la mia cerchia d’amici, in questi anni di scuola superiore ho imparato a costruirla.

Coloro a cui mi sento di dovere il grazie più grande sono la mia migliore amica, le mie dolci (a momenti alterni) cinque compagne di classe e alcuni miei “fratelloni” dell’oratorio.

Ringrazio in primis Simona perché nonostante la nostra testardaggine, in questi otto anni di amicizia dopo confronti, anche abbastanza accesi riusciamo sempre a ritrovarci. Ci fidiamo molto l’una dell’altra e con lei mi sento libera di esternare pensieri che faccio fatica ad ammettere persino a me stessa.

Vitto, Bea, Lalla, Annina e Kika sono state una grande fonte di luce in questo percorso del liceo, in modo particolare Kika con la quale mi sono trovata sin dal primo anno; con le altre invece ci siamo avvicinate nel corso degli ultimi due anni. Mi hanno aiutata a tirare fuori anche il lato più stupido e spontaneo di me, quello che ho sempre provato a tenere nascosto per paura di essere derisa e giudicata. Se fino alle scuole medie prima di dire una frase provavo a ripeterla almeno un’ora nella mia testa per immaginare le possibili risposte altrui, adesso non dico che non ci penso più, ma il tempo è nettamente diminuito. Mi stanno aiutando a sbloccarmi dal punto di vista caratteriale e mi stanno insegnando tanto su me stessa. Siamo un gruppo davvero variegato: abbiamo storie, caratteri, abitudini, famiglie molto diverse tra di loro, ma nonostante ciò c’è comunque un qualcosa di speciale che ci lega. Me lo immagino come un filo di luce pura che ha deciso di fare un esperimento proprio con noi sei facendoci incontrare come bambine tanto diverse tra loro, spaesate in un mondo nuovo ed è riuscito a trasformarci in piccole donne ancora diverse tra loro, ma unite. Più passa il tempo, più le conosco e più sono grata di averle incontrate lungo questo cammino e sicuramente non ho intenzione di perderle.

E poi ci sono i miei fratelloni: Luca, Staz e Albi. Con loro il rapporto è sempre stato particolare durante questi tre anni: chi ho conosciuto prima, chi dopo; con chi mi sono trovata subito caratterialmente e con chi invece ho dovuto scavare un po’ più a fondo, ha richiesto solo un po’ più di tempo. So che nell’ambiente dell’oratorio loro sono un “porto sicuro” verso il quale posso andare nei momenti di difficoltà e di sconforto. Sappiamo di poter contare l’uno sull’altro nei momenti in cui sentiamo una piccola crisi emotiva avvicinarsi, ma anche nei momenti di spensieratezza ci troviamo bene insieme. Anche rispetto a loro ho un carattere diverso, sicuramente più diffidente e introverso, ma hanno imparato a gestirlo e forse anche ad apprezzarlo guardandolo da un punto di vista diverso. Se faccio qualcosa che non va, loro me lo dicono e anche in maniera diretta. Se vedono che sto male magari non mi chiedono sul momento che cosa mi succede perché sanno che mi metterebbe in soggezione, ma mi chiedono poi in separata sede cosa mi era successo e mi aiutano ad affrontare il tutto. Si alternano periodi in cui mi sento molto unita a tutti e tre a momenti in cui mi trovo più con uno che con l’altro, ma l’affetto che provo non varia mai. Ci siamo conosciuti dopo il periodo più buio della mia vita, che loro conoscono perché gliel’ho raccontato, ma nonostante ciò non mi sento guardata con occhi di pietà, ma solamente voluta bene. Anche nei momenti in cui la stupidità prende il sopravvento non ho paura con loro perché so che non mi giudicherebbero. L’affetto che provo per loro è puro e autentico.

E’ grazie a tutti loro se sono così oggi. Grazie perché mi avete resa una persona migliore e spero che continuerete ad aiutarmi in questo lavoro su me stessa anche in futuro.

“Col tempo ho imparato così tanto da quel ragazzo
Spero di avergli lasciato qualcosa in cambio
O mi sentirei in debito un sacco”

Rubami la notte

Fammi vedere la tua foto a Carnevale, quella al mare
Quella con il broncio ed una con lo s*****o che ti ha fatto male
Poi una foto nonsense
Ma questa sei davvero te?

Piacere, Elena Rita

Introversa, testarda e sensibile. 

Ecco gli aggettivi con i quali mi descriverei.

Ciao, sono Elena Rita Parisi ho 19 anni, sono una ballerina e frequento il liceo linguistico presso l’istituto Maria Ausiliatrice di Torino. Vivo a Torino con mia mamma Anna e il nostro cane Aragorn di 5 anni.  Ho un fratello maggiore, Giovanni fidanzato da diciassette anni con Federica, una sorella per me perché mi ha vista crescere. Della mia famiglia fanno parte anche zio (fratello di mamma), zia (sua moglie) e da poco più di un anno c’è anche il mio nipotino Francesco, una benedizione per noi. Anche papà e “nonnuzza” sono parte della famiglia e lo saranno per sempre, ma rispettivamente da tre e quattro anni, ci seguono da lassù e ci fanno sentire la loro presenza.

Faccio danza da quando ho 8 anni, ma la mia passione è iniziata molto prima, però per parlare di questo dedico un articolo a parte.

Ho sempre avuto molti impegni nella mia vita frenetica, tra cui anche l’animazione nell’oratorio salesiano della Crocetta a Torino. Questa è un’attività che mi dà molta gioia e mi riempie il cuore di serenità e purezza.

Mi reputo una ragazza che ama mettere tutta se stessa in quello che fa, proprio come se ogni giorno fosse un debutto in scena a teatro. 

La maggior parte della mia vita è composta da quattro elementi: famiglia, danza, scuola e oratorio, tutto ruota intorno a questi ambienti. 

In ognuno di essi mi impegno molto per riuscire a mostrare non tanto la migliore, quanto l’autentica versione di me stessa. 

Negli spettacoli teatrali non sempre ogni scena appare bella, a volte non sembra neanche abbia senso e solo a mente fredda si riesce a comprendere la sua importanza. 

Ogni fatto che si verifica nella nostra vita ha un suo perché, sta a noi avere la volontà di trovarlo e far tesoro dell’insegnamento che porta con sé. 

Proprio per questo ho suddiviso gli articoli del mio blog in atti. Rappresentano il viaggio di maturazione e crescita che ho fatto durante questi anni di scuola superiore in cui non solo molte persone attorno me sono andate via o cambiate, ma sono anche cresciuta io e non mi pento di nulla. Ogni singolo avvenimento mi ha portato ad essere la piccola donna di cui oggi sono orgogliosa.

Questa canzone la ascoltavo in loop nel 2020, la sentivo mia.
PAGE TOP