Visita al Parlamento Europeo

Visita al Parlamento Europeo

9 Maggio 2019 Off Di Elisabetta Comin

“L’unità dell’Europa era un sogno di pochi. È stata una speranza per molti. Oggi è una necessità per tutti.” 

                                                              – Konrad Adenauer

Perché Strasburgo?

Durante la nostra permanenza a Strasburgo, abbiamo avuto l’occasione di visitare il Parlamento Europeo. Strasburgo si trova nella regione dell’Alsazia che, insieme alla Lorena, è stata oggetto di contesa tra Francia e Germania nel corso dei due conflitti mondiali. A questo proposito i principali fautori del processo di integrazione europea hanno scelto Strasburgo (insieme a Bruxelles) come sede del Parlamento Europeo, in aggiunta alla sua posizione centrale che l’ha resa da sempre crocevia dell’Europa. 

L’assemblea

Il Parlamento Europeo delibera con sedute aperte al pubblico e accoglie annualmente un numero elevato di visitatori. Abbiamo perciò avuto la possibilità di partecipare a una discussione parlamentare. In particolare, il dibattito verteva su un’ipotetica modifica al Trattato di Lisbona, che nel 2007 ha rivoluzionato il ruolo dei vari organi a livello europeo, concedendo maggiori poteri al Parlamento, organo rappresentativo dei cittadini europei. Studiando la storia dell’Unione Europea, i suoi trattati esecutivi  e la composizione dei suoi organi, avevo già precedentemente avuto l’occasione di riflettere sull’importanza dell’UE. Trovarmi all’interno di un’aula di discussione mi ha però permesso di toccare con mano ciò che avevo studiato sui libri e di comprendere maggiormente quanto l’Unione sia importante a livello nazionale e internazionale. 

Competenze sviluppate

La visita s’inserisce sicuramente tra le esperienze grazie alle quali ho sviluppato una maggiore consapevolezza in materia di cittadinanza, poiché mi ha aiutata a mostrato un contesto istituzionale concreto e non solamente scolastico.  Per quanto riguarda l’espressione culturale, rispetto al dibattito politico che sta avendo luogo in Italia ho potuto chiarire maggiormente le mie idee e la mia posizione a riguardo. Infine, quando i deputati dibattevano nelle lingue straniere che studio a scuola, ho cercato di non utilizzare la traduzione simultanea trasmessa tramite le cuffie e di ascoltare direttamente in lingua. 

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