Lean Organization

Lean Organization

6 Maggio 2019 Off Di Elisabetta Comin

“Excellence is not a destination; it is a continuous journey that never ends.”

                                       – Brian Tracy 

La Lean Organization (organizzazione flessibile) è una filosofia manageriale che si ispira al Toyota Production System (Tps), una metodologia produttiva nata in ambito Toyota dopo la Seconda Guerra Mondiale.  Essa non mira soltanto al profitto, ma si propone di analizzare l’intero funzionamento di un’azienda, curandone tutti gli aspetti. 

Negli anni, dato l’incredibile successo di questa filosofia in un paese dilaniato dal secondo conflitto mondiale com’era il Giappone, la Lean Organization si è diffusa su larga scala anche nel resto del mondo, a tal punto da diventare una filosofia dalla quale ricavare suggerimenti anche per il nostro vivere quotidiano.

Il Lean Thinking si basa su alcuni principi fondamentali: 

1. HEJUNKA: significa standardizzazione del metodo produttivo. Serve a rendere più semplice la modifica di alcuni aspetti della produzione, ma non è una standardizzazione rigida

2. JIDOKA: formare ogni lavoratore in modo da poter fermare il processo produttivo al primo segnale di una qualche condizione anomala. Questo rende l’operaio protagonista.

3. JUST-IN-TIME:  produzione dev’essere “tirata” dal cliente, dalla domanda: produrre di più e conservare risorse in magazzini fa perdere spazio, tempo e denaro. Una pianificazione minima è però consentita. 

4. KAIZEN: miglioramento continuo

5. POKA- YOKE: utilizzare sistemi di produzione “a prova di errore” 

 

Questa metodologia produttiva si è rivelata nel tempo così efficace che anche l’azienda Fiat ha adottato questo sistema. L’aspetto che più ho apprezzato della Lean Organization è che richiede il coinvolgimento diretto dei lavoratori, anche coloro che sono apparentemente in una parte inferiore della gerarchia azienda, poiché è probabile che vedano davvero quale siano le difficoltà e i reali problemi da risolvere. 

Per sperimentare il reale impatto di questa metodologia, anche noi studenti siamo stati chiamati a partecipare attivamente a questo progetto di Alternanza. Siamo stati infatti divisi a gruppi e. attraverso un kit utilizzato per fare formazione a livello professionale, ci sono stati assegnati dei Lego e con essi delle figure precise da realizzare. Le figure erano scomposte in più parti e ognuno di noi doveva realizzarne una, ricomponendo la figura intera alla fine della catena di montaggio che avevamo ricreato. In tutto ciò, due studenti per ogni gruppo dovevano registrare le tempistiche della produzione e appuntare eventuali problematiche. In base alle rilevazioni, avevamo a disposizione diversi tentativi per modificare le nostre tecniche di assemblaggio dei Lego, la nostra postazione o quella del materiale. 

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