Visita allo stabilimento “L’Oréal”

11 Aprile 2019 Off Di Elisabetta Comin

Introduzione

La giornata formativa dell’esperienza di alternanza scuola lavoro si è svolta allo stabilimento L’Oréal di Settimo Torinese.  Durante l’introduzione ci è stato mostrato un video riguardante la bellezza, il quale incarnava perfettamente la missione portata avanti dalla multinazionale, cioè quello di coltivare la bellezza in tutte le sue forme e diversità, perché la sua importanza risiede nella sua molteplicità. 

Dopodiché è stata presentata la storia dello stabilimento: innanzitutto è stato fondamentale sottolineare come L’Oréal sia il più famoso gruppo cosmetico al mondo. L’azienda è inoltre una delle poche che si impegna con devozione a ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti, rendendoli sostenibili. Successivamente è stato ribadito l’intento dell’azienda, cioè quello di soddisfare appieno le richieste dei clienti, rispettando le loro esigenze e ottimizzando i costi produttivi. A questo proposito è stato necessario riprendere il discorso relativo alla diversità, applicandolo al concetto di welfare aziendale e della divisione del lavoro: ogni dipendente è infatti considerato nella sua diversità e le sue capacità e potenzialità sono sfruttate al meglio e incanalate nel ruolo che meglio si addice al dipendente, rispettando i limiti di quest’ultimo. Dunque l’azienda mette a disposizione dei corsi denominati “Role of manager” in cui viene insegnato ad ogni dipendente come far emergere il proprio potenziale in un contesto lavorativo e/o aziendale. A partire dal 2011 fino al 2014, sono inoltre state promosse delle campagne e dei progetti volti all’integrazione di persone con disturbi autistici, rifugiati, ex detenuti e giovani madri.

                                                                                                 

Seconda parte – visita all’UP1

Prima di inoltrarci nella seconda parte della giornata formativa, l’addetta alla sicurezza ha preso la parola, precisando la suddivisione dell’azienda in cinque settori: direzione generale, risorse umane, informatica, finanza e logistica dell’entrata. L’esperta ha inoltre elencato le norme di sicurezza da rispettare nel corso della visita, per il benessere di dipendenti e visitatori. Si è quindi giunti all’UP1, dove il caposettore ha brevemente introdotto il funzionamento dell’unità produttiva. Inoltre si è avuta la possibilità di osservare l’innovazione tecnologica dei carrelli automatici, che permette all’azienda di risparmiare sul costo dello stipendio dei carrellisti, automatizzando il loro compito.

Terza parte – visita all’UP2

Successivamente ci si è spostati in corrispondenza dell’UP2, settore adibito alla produzione di shampoo e balsami. Un altro esperto ci ha mostrato un tavolo dove vi erano esposti diverse tipologie di shampoo, ognuna con effetti e colori diversi. Ḕ stato interessante apprendere come la composizione di uno shampoo sia molto simile ad una ricetta culinaria, con la differenza che gli ingredienti corrispondono a sostanze chimiche e aromi naturali.

L’esperto ha inoltre sottolineato come l’azienda esiga perfezione assoluta dai propri prodotti, e anche la minima variazione relativa alla confezione o alla colorazione degli shampoo implica un conseguente impedimento alla vendita. Il consumatore, infatti, di fronte a una variazione cromatica del prodotto, potrebbe pensare di non trovarsi di fronte allo stesso prodotto che acquista abitualmente: per evitare ciò, ogni prodotto viene sottoposto a controlli e confronti, garantendo ai clienti un’impeccabile efficienza.

Terza parte – visita all’UP3

Infine, la terza ed ultima parte della giornata formativa è stata dedicata all’UP3, durante la quale si è osservato, dall’alto di un corridoio strutturato a balconata, il funzionamento dei macchinari adibiti alla produzione di polveri. All’interno di ogni sezione, ciascun macchinario è legato all’altro: si è quindi aperta una piccola discussione riguardo ai pro e contro dell’industrializzazione dei processi produttivi, poiché se per eventuali problematiche, l’andamento di un macchinario si interrompe, allora tutta la sezione smette di funzionare, e di conseguenza anche le altre. La produzione è quindi momentaneamente ostacolata dal guasto, cosa che non accadrebbe con la presenza di un numero sostenuto di dipendenti.

La visita è terminata con il ritorno alla sala conferenze, dove è stata posta agli esperti un’importante domanda sull’utilizzo di cavie animali per testare la qualità dei prodotti. Si è quindi appreso che nei primi anni della storia dell’azienda, questo metodo è stato utilizzato, ma è stato successivamente eliminato e sostituito con metodi che permettono di salvaguardare la flora e la fauna.

Prima di lasciare lo stabilimento è stato consegnato ad ogni partecipante un sacchetto con alcuni prodotti dell’azienda, alcuni di essi appartenenti al campionaggio, altri prototipi o ancora prodotti che per un impercettibile difetto non sono stati qualificati alla vendita.

Considerazioni personali

Ho trovato la quarta giornata formativa molto interessante e stimolante. Sono grata all’esperienza per avermi dato la possibilità di osservare internamente il funzionamento di una terza azienda, poiché mi ha nuovamente fatto riflettere sulla diversità delle varie industrie nel mercato. Nonostante ciò, continuo a ricercare la soddisfazione del primo incontro formativo all’Unione Industriale, in quanto trovo ancora più coinvolgente il dibattito sulle questioni economico-sociali a livello mondiale, e sulle dinamiche secondo le quali alcune problematiche si sviluppano, si diffondono e vengono affrontate. Spero di avere la possibilità, nel corso dell’esperienza di alternanza scuola lavoro, di assistere ad un’altra conferenza di apporto nozionistico e culturale pari alla prima a cui ho preso parte il 5 ottobre.

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