PCTO Le mie impronte sul pianeta

PCTO Le mie impronte sul pianeta

Buongiorno cari lettori!

Oggi vorrei scrivervi riguardo al progetto “Le mie impronte sul pianeta”, svolta nel pentamestre del IV anno di Liceo. L’attività, chiamata “Farm to Fork”, è stata ideata dal DISAFA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari) e cofinanziato dalla Fondazione CRT (Progetto Diderot) ed è stato successivamente proposto agli studenti degli Istituti del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Le attività del percorso erano strutturate in due tappe principali: un laboratorio didattico interattivo, composto da un’introduzione iniziale dei ricercatori del DISAFA, una simulazione in game-based learning (nella quale gli studenti hanno affrontato gli argomenti oggetto del laboratorio) e una conclusione dove sono state discussi i risultati raggiunti con dei collegamenti su piani globali e le scelte che ciascuno di noi può portare a termine; la seconda fase prevedeva un percorso di approfondimento online facoltativo, ma a cui noi abbiamo deciso di prendere parte. Più nel dettaglio, in quest’ultima parte abbiamo ideato risoluzione di casi studio e produzione di elaborati scientifico-didattici.

In sostanza, come classe abbiamo prodotto materiale quale tabelle, elaborati e risoluzione di problemi tipo. Nonostante avessimo iniziato leggermente tardi rispetto alla data di inizio del progetto, siamo comunque riusciti a tenere il passo e a concludere l’attività in maniera ottimale. Anche gli incontri con i ricercatori sono stati fruttuosi. In particolare, quello che mi è piaciuto maggiormente è stato forse il primo, dove alcuni ragazzi dell’Università ci hanno fatto partecipare ad una simulazione di azienda agricola, se così si può dire. Praticamente ciascun gruppetto era un coltivatore e in un percorso a tappe, abbiamo dovuto “comperare” le contromisure necessarie per far fronte a quello che è definito fattore naturale (per esempio gli agenti atmosferici, gli animali, etc.) tenendo conto delle ripercussioni ambientali.

In generale, poi, l’intero processo, dagli incontri al lavoro che abbiamo prodotto noi come studenti, è stato molto divertente oltre ad essere istruttivo. L’intera classe ha avuto l’occasione di supportarsi a vicenda, aiutandosi nei compiti più difficili e proponendo soluzioni alternative e diversi punti di riflessione.

In questo modo abbiamo messo in pratica le nostre competenze, prima di tutto in ambito matematico-scientifico, ma soprattutto abbiamo realizzato cosa significa essere un coltivatore. Infatti, loro devono periodicamente superare numerosi ostacoli, sempre tenendo in considerazione la “carbon footprint”; inoltre abbiamo appreso anche come operare in maniere previdente e lungimirante per affrontare al meglio i problemi. Tutto questo ovviamente su piccola scala… dopotutto nessuno potrebbe comprendere appieno il mestiere senza viverlo sulla propria pelle!

E anche per oggi ho concluso quest’articolo… spero vi sia piaciuto!

A presto!

Alice ^^

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