Corso di primo soccorso

A gennaio il prof. Tonus di scienze motorie e sportive ha proposto alle classi quinte il corso di primo soccorso. 

C’è stata una prima parte teorica dove gli operatori della croce rossa ci hanno fatto un’introduzione in cui dicevano che il motivo di morte principale era la morte cardiaca improvvisa in cui il battito cardiaco si interrompe e causa la morte. 

Inoltre le malattie cardiovascolari sono per il 41% la motivazione dei decessi dell’anno scorso. Il cuore è una pompa elettromeccanica che spinge il sangue nel corpo, dai tessuti fino al cervello tramite impulsi elettrici: se questo non arriva il sistema si ferma. 

I sintomi principali di un infarto sono dolore o senso di oppressione al centro del torace o alle spalle, collo, mandibola, parte superiore dell’addome in corrispondenza dello stomaco. 

Le cause esterne possono essere intossicazioni, ictus cerebrale, traumi e elettricità i quali interrompono il collegamento tra il sistema nervoso e il cuore che di conseguenza non pompa più. 

Le conseguenze sono mancanza di ossigeno nei tessuti, il cuore e l’encefalo subiscono danni irreversibili dopo 5-10 minuti di autoprotezione. 

Gli operatori ci hanno poi spiegato la catena di sopravvivenza ovvero come bisogna procedere per salvare la vita a qualcuno che sta avendo un arresto cardiaco. 

Innanzitutto bisogna vedere se la situazione circostante è sicura in modo tale che eventualmente il soccorritore non si faccia investire, quindi se non lo è spostare la persona in un posto sicuro; poi bisogna allontanare le persone care se sono spaventate dall’accaduto.

Poi bisogna scuotere la persona per verificare se è cosciente e ppoi controllare il petto se per 10 secondi si alza e si abbassa in modo tale da vedere se la persona respira. 

Se la persona non respira bisogna chiedere a qualcuno o personalmente allertare i soccorsi al numero 112 poiché è il numero unico di emergenze, prima c’erano il 112 e il 118 separati. Durante la chiamata bisogna dire o far dire che c’è una persona incosciente che non respira e farsi procurare o un defibrillatore. 

Poi bisogna cominciare a svolgere il sostegno del circolo e del respiro facendo il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca fino a quando non arriva o il defibrillatore o i soccorsi o entrambi. La frequenza delle compressioni toraciche e della respirazione bocca a bocca deve essere di 30 compressioni e 2 respirazioni. 

Per effettuare una buona compressione toracica bisogna scoprire il petto, individuare lo sterno, incrociare le dita e svolgere il movimento attraverso i glutei e i lombari. 

Se arriva solo il defibrillatore bisogna accenderlo e ascoltare le istruzioni vocali che dà che sono posizionare il defibrillatore posizionando gli elettrodi sotto la clavicola destra e sul fianco sinistro. Avviene poi l’analisi del battito da parte del defibrillatore e bisogna far allontanare in quel momento le persone attorno. Dopo la scansione dirà se la scarica è consigliata o no. Se non consigliata continuare il massaggio cardiaco. Ogni due minuti il defibrillatore effettua la scansione in tal momento mi allontano e poi riprendo se dice scarica non consigliata. 

Quando la scarica è consigliata lascio che scarichi senza toccare il paziente e poi riprendo con le pressioni, dopo due minuti il defibrillatore dice che scarica e poi tocca di nuovo al soccorritore. Questo fino a quando non arrivano i soccorsi. 

La manovra può essere rischiosa fisicamnete per il paziente poiché potrebbero rompersi le costole però l’importante è riportare in vita la persona poiché le costole si possono sistemare. 

L’operazione non è obbligatoria per chi ha un certificato di primo soccorso poiché bisogna essere sicuri di volerla fare. 

Se il paziente si riprende bisogna guardare il petto se respira per 10 secondi. se respira si può interrompere il sostegno circolo respiro altrimenti bisogna continuarlo fino all’arrivo dei soccorsi. 

Si può fare cambio con una persona che è con noi poiché è un’operazione molto faticosa fisicamente. 

All’arrivo dei soccorsi possono procedere loro. 

Il procedimento cambia per i bambini. Innazitutto le cause possono essere per ostruzione delle vie aeree, patologie polmonari, traumi ed elettricità. 

Per gli infanti quindi con un’età compresa tra 1 mese e 1 anno e il bambino con età compresa tra gli 1 e i 10 anni cambiano i procedimenti. 

Le prime due fasi sono uguali agli adulti quindi valutare la sicurezza del luogo e della persona. 

Successivamente bisogna tranquillizzare la madre poiché si può spaventare facilmente soprattutto se il bambino è neonato. 

Poi bisogna svolgere le cinque ventilazoni di soccorso per vedere se c’è ostruzione delle vie aeree. 

Poi bisogna chiamare il 112. 

Da qui conmincia la differenza di trattamento per infante e bambino

L’infante va messo in posizione neutra e per il bambino bisogna portare indietro la testa. 

La frequenza compressione-respirazione è sempre di 15 compressioni e 2 respirazioni. 

Bisogna far portare il defibrillatore pediatrico se ci troviamo davanti a un infante però se non ci sono le piastre non lo uso. Invece per i bambini va bene il defibrillatore di base. 

La respirazione bocca a bocca deve essere svolta respirando normalmente, tenere posizione neutra o con la testa indietro in base se è un infante o un bambino, creando aderenza con le proprie labbra, soffiare aria nell’organismo guardando il petto. 

La superficie di intervento deve essere alta o a terra per il lattante e per il bambino va ene qualunque superficie. 

C’è infine un terzo caso quello di soffocamento il quale è molto raro, potenzialmente trattabile e può essere causa di morte accidentale. 

Ne possono essere soggetti i bambini che mettono le cose in bocca, gli adulti per una disattenzione durante i pasti e anziani con patologie, potesi o cedimento di tessuti. 

I sintomi si presentano quando la persona non parla, non tossisce e non respira e porta le mani alla gola. 

In questo caso bisogna dare 5 colpi alla schiena in mezzo alle scapole. 

Poi si svolge la manovra di Heimlich ovvero si mette a gamba in mezzo alle sue per poter farlo appoggiare in modo che non si faccia male, individuare dove finisce la cassa toracica e dove comincia la pancia, posizionare il pugno e sopra l’altra mano e spingo verso l’interno e verso l’alto. Così facendo comprimo il diaframma e di conseguenza i polmoni e il corpo estraneo se la manovra èefficace viene buttato fuori. La manovra va svolta fin quando la persona è in piedi o fin quando il corpo estraneo non viene espulso. Se la persona cade a terra lo tratto come una oersona incosciente che non respira. 

Queste tecniche le abbiamo provate uno per uno durante il corso ed è stato molto istruttivo. 

Penso che sia stato molto utile svolgere questo corso poiché il problema che ci hanno riportato gli operatori è quello che non c’è sufficiente presenza di medici e quindi di ambulanze per poter aiutare ogni persona a cui viene un infarto, di conseguenza si cerca di formare anche persone non laureate in medicina per poter far si che meno persone muoiano di infarto. 

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