Un’occasione di riscoperta del mondo e delle persone: gita scolastica a Parigi

Quest’anno nel mese di marzo ci è stata data una grandissima opportunità per unirci di più ai compagni di classe e scoprire un posto che personalmente non avevo mai visto: Parigi. 

La gita è durata tre giorni nell’ultima settimana di marzo. Sono stati dei giorni pieni di cose da fare e organizzati abbastanza bene a parte i trasporti che era difficile trovare la direzione della metro da prendere, però è molto comprensibile poiché a differenza di Torino che ci sono due direzioni della metropolitana, a Parigi ce ne sono almeno cinque. 

Durante il primo giorno siamo partiti presto da Torino Porta Susa e siamo arrivati a Parigi dopo pranzo, abbiamo posato i bagagli in hotel e siamo partiti subito alla volta della Sainte-Chapelle.
Siamo arrivati in ritardo di circa un’ora dall’orario di prenotazione e non volevano farci entrare nella cappella per questo motivo. Dopo qualche discussione molto accesa tra i professori e le guardie francesi siamo riusciti ad entrare. 

La professoressa Casalis, insegnante di storia dell’arte, ci ha introdotto questo luogo e ho ripassato con gran piacere l’arte gotica, la struttura delle chiese in questo periodo storico e le famosissime vetrate gotiche. 

Queste ultime sono quelle che mi hanno colpito di più, infatti salendo al piano superiore della cappella era come se mi fossi immersa in un posto angelico poiché così tanto agghindati nei minimi dettagli. Ogni volta che la luce naturale del sole diventava più forte si vedevano sempre più chiaramente le forme delle vetrate. 

Successivamente abbiamo camminato sull’ile de la cité, che ci ha raccontato il professor Miolano essere il nucleo iniziale della città che si chiamava per via della conquista romana di quel territorio Lutetia Parisiorum. Abbiamo potuto ascoltare della buona musica di violino, ed insieme alla Senna e alle paperette che nuotavano è stata una situazione piacevolissima da vivere.

Ci siamo poi avviati verso la zona di Notre Dame che purtroppo non ho potuto vedere nella sua interezza e integrità per via dell’incendio del 2019. Al di fuori della cattedrale c’erano dei pannelli raffigurativi dei cambiamenti che ci sono stati all’interno della cattedrale, c’era delle foto di com’era prima dell’incendio e di com’è ora.

Alla fine del primo giorno in serata abbiamo visto il museo del Louvre illuminato girando attorno a questo e entrando nel cortile dove ci sono le piramidi di vetro. C’è una grandissima differenza da vedere dalle foto, non pensavo che fosse così imponente da piramide e a veder le costruzioni attorno a esse pensavo che il museo si articolasse solo a loro interno invece quando l’abbiamo visitato ho scoperto che si estendeva sia in quelle costruzioni esterne, sia sotto terra: era immenso!!! 

La mattina successiva dopo una bella colazione alla francese abbiamo visitato il quartiere di Montmartre, è stato molto comico vedere così tanti sexy shop in una sola via. Mi è piaciuto molto vedere il Moulin Rouge poiché mi ha fatto ricordare  la visione del film che purtroppo o per fortuna mi era stata proposta durante la scuola secondaria di primo grado. 

Dopo aver salito 80 gradini siamo arrivati alla basilica del Sacre-coeur da cui c’era una vista su buona parte di Parigi e un paesaggio sulla collinetta che consiglio molto a chi piacciono i paesini piccoli. 

Il pomeriggio dopo non pochi dubbi per le rivolte della settimana scorsa abbiamo potuto visitare il museo d’Orsay. E’ stato il mio museo preferito di Parigi. Ho rivisto opere studiate in storia dell’arte come “le spigolatrici” di Millet,

“il funerale di Ornan”

e “l’atelier del pittore” di Gustave Courbet dalle quali ho potuto con stupore osservare il gigantismo.

Poi l’Olympia

e il Balcone di Manet, L’assenzio, La scuola di danza e la Tinozza di Degas. 

La scuola di danza è una delle mie opere di Degas preferite poiché frequento un corso di danza da quando avevo due anni e mezzo ed è una disciplina che ammiro molto da sempre. 

Salendo i diversi piani del museo che si occupavano ognuno di un periodo storico artistico differente abbiamo anche visto delle opere post impressioniste come “Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte” di Seurat che mi ha fatto ricordare la tecnica del puntinismo che avevamo messo in pratica quando frequentavo la scuola primaria.

 

L’artista post-impressionista che mi è piaciuto di più è sicuramente Van Gogh con la notte stellata, la camera da letto, l’autoritratto con il cappello di feltro grigio erano molto affascinanti infatti c’era molta gente vicino all’opera per vederla.

 

Il giorno seguente mentre aspettavamo l’orario per entrare al museo del Louvre abbiamo fatto una passeggiata nel giardino delle Tuileries in cui abbiamo potuto vedere in lontananza l’arc du Triomphe e la grande Arche. 

Abbiamo raggiunto la place de la Concorde in cui abbiamo potuto vedere l’Obelisco al centro. 

Successivamente siamo entrati al museo del Louvre in cui ho potuto vedere che il museo si sviluppa anche in parte sotto terra come avevo immaginato prima di visitarlo. 

Qui le opere che mi hanno colpita di più sono Amore e psiche di Canova, era molto delicata come opera e esteticamente proporzionata e trasmetteva tenerezza. 

Un’altra opera che mi stupisce molto è La libertà che guida il popolo di Delacroix e la Zattera della medusa di Gericault poiché erano giganti e nella loro grandezza si coglievano molto bene tutti i dettagli che abbiamo avuto modo di studiare approfonditamente in classe nelle lezioni di storia dell’arte. 

La grande odalisca di Ingres era affascinante e la presenza del colore blu nell’opera me l’ha fatta apprezzare ancora di più. 

La morte di Marat di David mi ha fatta emozionare, vedere dal vivo la dedica a Marat da David, il viso di Marat morto che sono elementi fondamentali di quest’opera mi hanno toccata profondamente.

Mi dispiace affermare però che la Gioconda di Leonardo da Vinci è molto sopravvalutata, per quanto abbia il suo fascino mi sono piaciute di più altre opere che trattano temi più profondi, inoltre non ho avuto modo di vederla da vicino data l’alta affluenza vicino all’opera. 

Nel pomeriggio potevamo scegliere cosa visitare tra il cimitero di Père-Lachaise, il museo dell’Orangerie e il quartiere de la Défense. 

Io ho scelto di visitare l’Orangerie. Qui mi sono lasciata affascinare dalle ninfee di Monet. Si trovavano in un’unica tela lunga diversi metri in cui venivano unite più rappresentazioni. 

La sera siamo saliti sulla Tour Eiffel, era veramente alta infatti ho esitato un po’ prima di salire. Salendo sull’ascensore, trattenendo il respiro e dopo poco arrivando alla base poiché non si poteva salire fino, in cima mi sono accorta che il paesaggio attorno a me era veramente molto romantico e pieno di luci. Allo scoccare dell’ora per cinque minuti ho scoperto che la torre fa uno spettacolo di luci che luccicano su tutta la sua superficie. 

L’ultimo giorno la mattina abbiamo fatto un giro nei quartieri latini in cui abbiamo attraversato l’università della Sorbona. Successivamente abbiamo avuto del tempo libero che ho passato felicemente in compagnia della mia amica Alessandra con cui ho potuto comprare dei souvenir per la mia famiglia e scoprire dei luoghi vicino alla Senna poco visibili dalla strada. 

Questo viaggio d’istruzione mi ha aiutata a scoprire di nuovo un posto fuori dall’Italia che sognavo di visitare da quando i miei genitori l’hanno visitata per il loro diciottesimo anniversario di matrimonio. Ricorderò questo viaggio a cuor leggero e come un momento in cui ho potuto staccare la testa e ricaricarmi per l’ultima parte dell’anno scolastico in vista dell’esame di maturità.

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