competenza alfabetica funzionale,  competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali,  competenza multilinguistica

Mi sono innamorata

La gita a Parigi è stata per me come vivere una storia d’amore.

Ho aspettato questo viaggio come un’adolescente aspetta che arrivi il “grande amore”, come si vede nei film; avevo deciso che questa sarebbe stata la pausa dalla frenesia dei miei impegni, e così è stato.

Il primo giorno, sono rimasta affascinata dalla Sainte Chapelle e dalla meraviglia che puoi provare solamente girandoti e guardando il rosone della cappella, posto proprio sopra l’entrata, così come si vede la persona amata di sfuggita, nella folla e ci si concede un attimo per ammirarla.

Fin dalla partenza sono stata entusiasta, come nella prima fase dell’innamoramento: mi sono persa nelle bellissime opere del Museo d’Orsay, cercando di capire cosa provassero gli artisti impressionisti che abbiamo studiato quando realizzavano quei capolavori.

Ho potuto ammirare la bellezza nei dettagli di quella grande città, percependo l’amore che c’è nell’aria nel quartiere di Montmartre. L’ho scoperta a poco a poco, come quando avvengono i primi contatti, lentamente.

È stato intenso ed estenuante, non ci siamo fermati un attimo per l’ansia di non riuscire a vedere o fare tutto ciò che era in programma.

Solo per un attimo mi sono fermata, davanti alle ninfee di Monet, nel Museo dell’Orangerie. Appena entrata, mi sono dedicata a guardarle nella loro interezza, ma poi mi sono incantata su un dettaglio e ne ho potuto comprendere la bellezza. Dopo ho rivolto di nuovo lo sguardo a ciò che avevo visto prima, ma non era più lo stesso.

L’ultimo giorno, quindi, completamente immersa in quella città, non volevo più andare via, ma come ogni storia d’amore che si rispetti sento che non è finita qui, sicuramente tornerò. Alla fine, forse è vero che, come mi ha detto una persona, Parigi non è solo la città dell’amore, ma di certo io mi sono innamorata.

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