competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare

Il Maux è una grande famiglia! Sì, ma chi ci crede…

“Il Maux è una grande famiglia!”, celebre frase che chiunque si sia avvicinato alla nostra scuola, anche solo per poco, ha potuto sentire. Ormai è quasi uno slogan da mettere sulle magliette, ma è proprio così?

Quando arrivai in prima, lo sentii ripetere dal preside in diverse occasioni ed ho sempre pensato: ”sì, ma chi ci crede?” , perché in fin dei conti siamo una scuola: un posto in cui sono obbligata a stare, in cui vengo valutata.

Poi iniziai a fare esperienze diverse da quelle che si fanno nelle scuole comuni o statali. A partire dalla gita di accoglienza che facemmo in prima, nella casa di montagna a Salbertrand, in cui si ha la possibilità di conoscere professori e compagni al di fuori delle aule, fino alla festa di Don Bosco della quinta quando siamo stati coinvolti (come alunni delle classi quinte) nell’animazione di tutto il liceo.

Se ripenso a quella frase, nasce in me una riflessione pedagogica sulla scuola contemporanea: quale ruolo ricopre nella vita di ciascun ragazzo? E quale invece nella società? E’ giusto che sia “come una famiglia”?

Purtroppo, al giorno d’oggi la scuola è solo un luogo in cui apprendere quasi asetticamente delle informazioni, dove i ragazzi sono considerati in base ai voti che prendono e da cui escono con gravi problemi di stress. Non so dire se la scuola dovrebbe essere come una “famiglia”, ma so per certo che non dovrebbe essere così.

Al contrario, esperienze come i ritiri spirituali per Natale o Pasqua, e le feste per Maria Ausiliatrice, in cui puntualmente ti chiedi se valga davvero la pena andare, sono i momenti che creano quella famiglia di cui tanto si parla.

Attraverso questi momenti il Maux si schiera contro l’immagine della scuola descritta sopra, diventa effettivamente un elemento sociale, un’agenzia educativa, che non ha unicamente il fine didattico ma ne ha anche uno comunitario.

A me quelle giornate hanno donato la possibilità di costruire rapporti speciali, che mi fanno considerare le mie compagne e amiche come delle sorelle, i professori non come esseri irraggiungibili, ma come punti di riferimento che mi accompagnano nel mio percorso di crescita.

Forse, se, come scrive Treccani, la famiglia è una “comunità umana, in genere formata da persone legate fra loro da un rapporto di convivenza, di parentela, di affinità, che costituisce l’elemento fondamentale di ogni società”, allora il Maux può essere una famiglia.

Un luogo dove c’è un’attenzione reciproca alla salute e allo stato d’animo degli altri, un posto dove ti senti valorizzato per la persona che sei, dove hai la possibilità di far risaltare le tue qualità, per coltivare il tuo progetto di felicità.

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