IL SIPARIO È APERTO: ECCO LA MAGIA!
Vestiti lunghi e maestosi
mi immaginavo l’ambiente così
Ma poi entri e vivi una sorta di ipnosi
è questo che mi colpì.
Rispetto alla realtà ero da un’altra parte
dietro quel sipario per la prima volta
sentii di poter apprezzare per davvero l’arte
rimanendo completamente coinvolta.
Corsetti, vestiti lunghi e ingombranti, signori in giacca e cravatta e ventagli che si muovono di qua e di là: così mi sono immaginata l’ambiente quando, a inizio anno, la scuola ci ha proposto di fare un abbonamento di Teatro: l’immagine che mi riaffiora sempre nella testa è questa e mi rendo conto però che non coincide con la realtà. Non sono mai stata tanto affascinata dall’arte, anzi spesso mi annoia un po’, eppure il teatro racchiude in sé qualcosa di magico che mi ha sempre incuriosito. È un luogo che raduna e racchiude tante generazioni diverse, con l’obiettivo di distaccare lo sguardo dalla realtà per tuffarsi in un mondo a sé. Fare teatro significa esporsi, non solo perché ci si esibisce su un palco davanti a una platea, ma perché, in diretta, si mettono in gioco le proprie qualità con il rischio e la probabilità che a volte le cose possano andare per il verso sbagliato, rischiando di rovinare un lavoro che ha richiesto mesi e anni di sacrifici. Le opere teatrali che siamo andati a vedere sono state: <<Il Crogiuolo>>, <<Maria Stuarda>> e <<Spettri>> al Teatro Carignano di Torino. Le mie aspettative non erano troppo alte, anche perché dopo una giornata intensa di scuola pensavo che il teatro sarebbe stato ottimo per conciliare il sonno, ma ho dovuto ricredermi perché non è stato così, soprattutto durante il primo spettacolo “Il Crogiuolo”, perché la trama essendo molto accattivante, ha catturato subito la mia attenzione fino alla fine. È stato bello immergersi, anche se per poco, in un’atmosfera magica e diversa. Per questo motivo penso, che insieme alle mie compagne di classe, il prossimo anno approfitteremo del bonus cultura per fare un abbonamento mensile a teatro per vivere insieme la bellezza dell’arte.
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