TI VA?

TI VA?

5 June 2023 Off By flupotti

Solitudine, chiusa in una stanza

E poi una domanda: “Ti va?”

Forse è ora di cambiare circostanza

Di mettere in gioco le proprie abilità.

Prendo fiato e indosso una maglia blu

Mi apro al mondo con gioia

E capisco che quella t-shirt non la toglierò più

Soffiando via la noia.


Giugno 2020. Finalmente estate! Ma tutti sapevamo che sarebbe stata un’estate diversa. Le nostre vite erano appena state stravolte e la nostra libertà era stata limitata notevolmente. Come tutte le estati precedenti, avrei dovuto fare l’animatrice al campo estivo a Marina di Bibbona, con il gruppo animatori della scuola. Ma a causa del covid-19, quell’anno non avremmo potuto farlo. È stato brutto sapere di non poter organizzare quel campo a cui noi animatori tenevamo particolarmente, anche perché dopo vari mesi in cui eravamo stati chiusi in casa, senza avere la possibilità di avere delle relazioni, avevamo proprio bisogno di ricominciare a stare con gli altri. Così avevo iniziato a immaginarmi un’estate senza animazione e di conseguenza un po’ noiosa. Ma poi arrivò una proposta: suor Anna, che si occupava di gestire il nostro gruppo di animazione, anche lei dispiaciuta del fatto che non avremmo potuto fare il campo insieme, ci diede la possibilità di inserirci in un oratorio di Torino, per passare lì l’estate. Non ero subito entusiasta della nuova proposta, perché a me il gruppo che si era creato a scuola piaceva davvero e non volevo che si dividesse. D’altra parte, però, non avevo intenzione di rimanere a casa. Così alla domanda di suor Anna “Ti va di fare due settimane nell’oratorio della Crocetta?” risposi molto titubante di sì e iniziò così la mia avventura all’interno di questo nuovo oratorio. I primi giorni, sono stati quelli un pochino più particolari, perché devi inserirti in un gruppo del tutto nuovo già formato. Devi entrare in punta di piedi, perché non è casa tua e nessuno ti conosce. Allo stesso tempo, però, devi provare non a nasconderti, ma ad emergere per dar la possibilità agli altri di capire chi sei e perché sei lì.  Ma per fortuna non ero da sola. Con me c’erano anche Emma, Simona ed Elena, con le quali è stato più facile inserirsi in questo nuovo contesto. Alla fine, però, quando mi sono affacciata a questa nuova realtà, mi sono subito sentita nel posto giusto e questo ovviamente grazie a tutte le persone che mi hanno accolto davvero bene. Nel giro di due settimane ero già riuscita a creare molte amicizie che mi porto dietro ancora oggi. E questa cosa, ogni volta che ci penso, mi stupisce sempre, anche perché sono sempre stata parecchio timida e non era così scontato per me riuscire a integrarmi all’interno di un gruppo. Alla fine quelle due settimane, si sono trasformate in tre anni. Ebbene sì, sono già passati tre anni ed io continuo a frequentare quest’oratorio, perché ho incontrato e continuo ad incontrare persone e bambini che mi fanno stare bene. Quando entri a far parte di un contesto di questo genere, devi essere pronto a metterti in gioco. Io all’inizio non lo ero, ragionavo più superficialmente e partecipavo alle attività solo perché avevo il mio gruppo di amici. Ora ho cambiato la mia prospettiva. Certo, continuo ad andare perché mi trovo bene e perché sono riusciata a crearmi la mia compagnia, allo stesso tempo però, mi sento maggiormente responsabile. So che non sono solo lì per divertirmi, ma anche per dare un contributo, non solo al don o agli educatori, ma anche e soprattutto ai bambini. Incontriamo, specialmente durante l’estate ragazzi, tantissimi bambini che si portano dietro, come bagaglio, la loro storia che non sempre è così facile, per questo c’è bisogno della nostra presenza e del nostro aiuto. Allo stesso tempo, penso che il nostro oratorio abbia bisogno di cambiare. Mi sembra che a volte, noi animatori trascuriamo il benessere dei bambini e dei ragazzi dando più importanza al nostro. Quante volte mi capita di entrare, di salutare tutti e poi di passare la maggior parte del tempo chiaccherando con i miei amici, soprattutto con quelli che vedo meno frequentemente, trascurando molto, se non del tutto i bambini. Questo mi dispiace e mi fa riflettere, perché poi sono la prima a lamentarmi quando vedo che l’oratorio è sempre meno frequentato da ragazzi, ma alla fine so che di questo sono responsabile anche io. Per fortuna non siamo mai soli. Siamo accompagnati dal don e dagli educatori che sono le colonne portanti. Ci accompagano nel nostro cammino, differente per ciascuno di noi, e insieme a loro cerchiamo di crescere. Anche se le cose ultimamente, all’interno dell’oratorio non vanno proprio come vorremmo, so che possono cambiare. Dobbiamo semplicemente metterci tutti in gioco e quando ci viene posta la domanda “ti va?, vuoi farlo?” rispondere con un grande sì, senza tirarci indietro, un po’ come ho fatto io con suor Anna. Se le avessi risposto di “no”, mi sarei persa tutte le esperienze e i momenti che ho avuto la fortuna vivere in questi tre anni. Sono grata di essere all’interno di questo gruppo, di aver conosciuto tante persone con le quali ho potuto e posso ancora oggi condividere un pezzo della mia vita. E ad oggi posso dire con sicurezza che alla proposta di suor Anna risponderei ancora mille volte “SÌ”

Follow me!