Testimonianza

4 June 2023

Oggi, il 23 maggio 2023, abbiamo avuto l’occasione di incontrare Emiliano, Un uomo che ha avuto una vita che dire fosse “difficile” è un eufemismo.

Egli ha condiviso la sua vita a Corleone e la sua difficile convivenza con la famiglia mafiosa Rina.

Tutto è iniziato con l’arrivo dei familiari di Totò Rina dopo che venne arrestato. Inizialmente la città Corleone era una città pacifica e quindi quando i figli di Rina incominciarono a imporsi sugli altri ragazzi, questi ultimi non gli diedero troppo peso. Finché un giorno suo cugino viene ucciso dalla mafia. Da qui il terrore di poter morire da un momento all’altro, come egli disse, era una “Guerra Fredda” perché se non moriva qualcuno, si aveva il terrore di morire da un momento all’altro.

Egli riuscì a perdonare i mafiosi che hanno ucciso i sui parenti ma dovette aspettare 15 anni per riuscire a superarlo. D’altro canto, egli fu sempre certo di non seguire le orme del nonno, un mafioso che però, a casa, era un nonno amorevole, egli infatti, disse, sul letto di morte di perseguire la sua ideologia, cioè essere contro la mafia e non accettarla come non accettava quello che faceva il nonno.

Un aspetto che mi ha colpito moltissimo è come sia stato capace di superare la paura e crearsi una vita oltre a quella mafiosa di Corleone. Egli infatti riuscì ad avere un lavoro come insegnante a Torino ed è stato capace di crearsi una famiglia staccata dal mondo di lotte e morti e ad avere anche due figlie.

È stata una esperienza molto forte ed impattante per me ma immagino soprattutto per Emiliano che l’ha vissuto in prima persona e che lo rivive ogni volta che lo racconta. 

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