Human Youngle

Tra le attività di PCTO svolte a scuola spicca, durante il terzo anno, il progetto che prende il nome di Human Youngle. Essa è una piattaforma di ascolto esclusivamente online basata sulla Peer education, educazione alla pari, che permette di comunicare via messaggio; gli interlocutori sono totalmente anonimi e assumono dei nickname che oscurano il proprio nome e permettono una grande riservatezza e privacy. I soggetti che da dietro lo schermo ascoltano e aiutano l’interlocutore in difficoltà sono dei giovani, affiancati da psicologi di professione, e il loro obiettivo è quello di offrire un’attenzione costante nei differenti turni di impiego. L’importanza del progetto di Youngle è sicuramente quella del mettere in relazione soggetti simili e della stessa età in un campo totalmente anonimo e privo di preconcetti e maschere che la società appone ad ogni singolo elemento. All’interno della chat totalmente bianca di Youngle, in cui appaiono solo i simpatici nickname frutto della fantasia dell’applicazione, tutti si sentono più liberi e non giudicati. Delle chat seguite in prima persona ricordo la grande scioltezza e semplicità con cui si affrontavano discorsi, argomenti e dialoghi che nella realtà invece avrebbero provocato certamente tensione, imbarazzo e probabilmente anche quelle spiacevoli e tipiche prese in giro adolescenziali.

L’organizzazione di Youngle poteva però essere migliorata e spero che ormai a distanza di due anni dall’ultimo mio accesso sia stata portata ad un livello di efficacia maggiore. Ricordo di questa esperienza infatti anche una certa difficoltà informatica, dovuta probabilmente al poco personale tecnico messo a disposizione e soprattutto ad un progetto che attendeva ancora un vero e proprio sviluppo, una svolta incisiva e decisa.

Sorvolando ogni tipo di problema riscontrato, è corretto elogiare il progetto che comunque ha donato a noi ragazzi, per lo meno a me sicuramente, una maggiore empatia e sensibilità verso soggetti più deboli che sentono il bisogno di trovare una valvola di sfogo, anche proprio parlando a volte a ruota libera con degli sconosciuti e anonimi della stessa fascia di età, che con serietà e impegno possono davvero comprenderli e aiutarli. Youngle insegna inoltre che la comunicazione è la base della risoluzione dei problemi, che essa sia verbale o digitale, è che a volte scrivere anche solo un piccolo messaggio di conforto ad un “amico” virtuale non costa tanto ma in cambio salva qualcuno da situazioni davvero spiacevoli.

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