TIROCINIO ELEMENTARI

questi cinque anni abbiamo studiato la storia della pedagogia e la pedagogia attuale, come veniva
fatta scuola un tempo e come viene fatta oggi. In particolare quest’anno ci siamo soffermati sulle
diverse problematiche fisiche e mentali che potrebbe avere un bambino o ragazzo e come devono
essere trattate a livello scolastico, insomma argomenti attuali che esistevano già secoli fa, ma che

non vennero mai trattati fino intorno agli anni 2000.

Con la professoressa di scienza umane abbiamo fatto un approfondimento specifico sulla CAA
(comunicazione aumentativa alternativa) che serve per semplificare ed incrementare la
comunicazione nelle persone che non riescono ad esprimersi o a capire tramite l’utilizzo della
parola o dell’alfabeto. Una volta apprese questa nozioni la nostra professoressa ci ha dato la
possibilità di metterle in pratica.
Abbiamo fatto un tirocinio alle elementari presso il nostro istituto, che è formato da: asilo,
elementari, medie e liceo. Il tirocinio è iniziato a gennaio ed è durato per cinque lezioni da due ore
ognuna. In conclusione del tirocinio era compresa un’attività pensata da noi per i bambini
nell’ultima lezione. Io sono stata assegnata alla classe 1^D insieme ad altre due mie compagne.
Il primo giorno in cui sono entrata in quella classe sono stata colpita da un bambino in particolare,
Jacopo. Jacopo è un bambino particolare a tutti gli effetti, è un bambino ricciolino, molto dolce,
ma che non dà confidenza subito.
Jacopo è un bambino autistico. L’autismo è un disturbo dello sviluppo neurologico che si manifesta
durante l’infanzia e resta per tutta la vita. Jacopo essendo un bambino autistico ha diritto ad avere
un’insegnante di sostegno, in questo caso Alessandro. Inoltre jacopo essendo che ha difficoltà
nella concentrazione ha anche diritto ad avere dei momenti per rilassarsi, come per esempio avere
a disposizione un materassino da usufruire per riprendere le energie e ricominciare.
Dal primo giorno la maggior parte del tempo la passavo con Jacopo, lo aiutavo a fargli seguire la
lezione e a fargli fare gli esercizi, riuscendo di giorno in giorno a creare un rapporto sempre più
confidenziale e di fiducia, attraverso il modo di pormi nei suoi confronti.
Inoltre grazie alle conoscenze apprese con la professoressa calabrese abbiamo creato il quaderno
della CAA (comunicazione aumentativa alternativa), un quaderno fatto da pegs attaccate con il
velcro che rappresentano immagini, fatte apposta per i bambini come Jacopo che hanno
problematiche ad esprimersi.
Questo quaderno sembrava fatto apposta per Jacopo, appena gliel’ho dato era al settimo cielo.
Oltre al quaderno della CAA ho portato per Jacopo, la token economy, uno strumento che aiuta il
bambino a migliorare il suo rendimento attraverso il rinforzo positivo, costruita con con faccine
che vanno dalla più positiva alla più negativa, creata da noi con un semplice foglio e infine
plastificata. Inoltre gli ho portato dei disegni fatti con la colla a caldo di diversi spessori, per
aiutarlo a fargli imparare a stare nei bordi.
L’unico aspetto negativo che mi porto da questa esperienza è stato l’approccio che ha avuto verso
di me l’insegnante di sostegno di Jacopo, che non si è reso molto disponibile e flessibile a fare

usare gli strumenti che avevo portato per Jacopo. Da parte sua mi sarei aspettata più
compartecipazione e più considerazione delle mie idee che avevo per jacopo.
Nonostante questo è stata un’esperienza molto bella, che sicuramente mi porterò dietro per tutta
la vita. Questa esperienza mi ha fatto capire che il mio futuro potrebbe essere diventare maestra o
insegnante di sostegno.
Siamo riuscite a mettere in pratica tutto ciò che avevamo imparato in classe e già questo ci ha
ripagate di tutta la fatica fatta, anche solo per la costruzione del quaderno della CAA.

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