Aspettando la Maturità: Incipit

Strada di campagna, con albero.
È sera.

– Aspettando Godot, Samuel Beckett (1952)

Anna Restagno, nata a Torino il 5 febbraio 2005. 18 anni dopo, mi trovo qui perché in seguito a cinque anni passati al Liceo Linguistico Maria Ausiliatrice non mi resta che descriverli.

5 anni. 2 anni passati chiusa in casa. 5 mesi in un paese straniero, l’Irlanda. 5247 ore passate a studiare. Tutti questi sono fattori che contribuiscono a far sembrare 5 anni volati in 30 secondi. Se poi penso al fatto che 13 anni fa mi trovavo per la prima volta seduta su un banco di scuola, il tutto mi sembra sempre più assurdo.
Raccontare attraverso questo blog le attività più importanti che ho svolto nel periodo del liceo mi ha fatto realizzare che, in realtà, i 30 secondi in cui sono durati 5 anni non avevano neanche un minuto vuoto.

5 anni, tutti in attesa di un unico oggetto del desiderio: il diploma della Maturità.
Quindi, attraverso questo blog, rivivrete con me gli ultimi anni del liceo, la crescita che ho fatto e quello che ho imparato.

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Sitografia

Tutte le foto presenti sul blog sono state scattate da me tranne:
Logo Conexus

Logo Impronte sul pianeta

Link alle presentazioni:

Antoni Gaudí

Woodstock ’69

Apparato Cardiocircolatorio

PCTO Terzo Anno

PCTO Quarto Anno

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Legenda delle Ispirazioni

Mastro don Stellantis – Mastro don Gesualdo G. Verga

Dubliners – Gente di Dublino (Dubliners), J. Joyce

Un podcast in cerca d’autore – Sei personaggi in cerca d’autore, L. Pirandello

Dialogo della Natura e della Generazione Z – Dialogo della Natura e di un Islandese, G. Leopardi

Aspettando la Maturità: Incipit – Aspettando Godot, S. Beckett

La Casa de Pere Milà – La Casa di Bernarda Alba, F. García Lorca

1969 (Woodstock) – 1984, G. Orwell

Calligrammes: Poèmes personnels et del la musique – Calligrammes: Poèmes de la Paix et de la Guerre, G. Apollinaire

22 Nazioni – 35 Bujías, P. Salinas

Vita di Corleone – Vita dei Campi, G. Verga

Non gridate più – Non gridate più, G. Ungaretti

Presentazioni di sangue – Nozze di sangue, F. García Lorca

Dell’Austria – Della Germania, A. De Staël

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Non gridate più

Per concludere l’anno, il docente di Diritto chiese ad ognuno di noi di realizzare un video della durata di massimo due minuti in cui presentiamo creativamente uno dei primi 54 articoli della Costituzione Italiana. Il compito ci lasciava carta completamente bianca, e totale libertà creativa.

Io, ho scelto quello che ritengo come uno degli articoli più significativi tra i Principi Fondamentali, specialmente quando si tiene in conto il periodo in cui è stata elaborata la Costituzione. Si tratta dell’Articolo 11:

Articolo 11, Costituzione Italiana

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”

La ragione per cui ho deciso di trattare questo articolo si cela proprio dietro al contesto storico in cui è stato scritto. Dopo la fine della guerra, i 75 membri dell’Assemblea Costituente si riunirono per elaborare minuziosamente le parole giuste con cui sancire i valori, i diritti e i doveri fondamentali della Repubblica Italiana. Dopo anni di dittatura e guerra, i costituenti, stanchi dell’odio che non divideva solo l’Italia ma anche i vari stati del mondo. Questo articolo è fondamentale per il mondo intero, con cui l’Italia sancisce i rapporti internazionali negando la possibilità di un attacco bellico. 

La parte dell’articolo che più mi ha colpito è il verbo principale, una parola importante: ripudio. Il dizionario Treccani definisce ripudio come “l’azione, l’atto e il fatto di rifiutare chi è legato a noi affettivamente o socialmente”. In effetti, nella prima metà del 1900 la guerra era diventata legata affettivamente agli italiani, così come alla maggior parte dei popoli europei. Ma le conseguenze della Seconda Guerra Mondiale hanno “aperto gli occhi” alla maggior parte degli interventisti. Questo ciclo di odio che accompagnava la nostra nazione doveva finire, e l’Italia, in quanto paese unito, doveva mettere per iscritto il suo ripudio nei confronti della guerra. 

Vita di Corleone

Oggi, 23 maggio, si ricorda la strage di Capaci a trentuno anni di distanza. Per questo Emiliano, originario di Corleone, è venuto nella nostra scuola per parlare della sua esperienza con la mafia. Nipote di un mafioso, Emiliano ha deciso di prendere le distanze dalle azioni di suo nonno ed ha avuto il coraggio di dire “no” alla mafia. 

Nella Corleone degli anni ‘90 bastava un cognome ed una minaccia per cedere il posto al bar a qualcuno. Questo successe ad Emiliano, il quale rifiutò di alzarsi per dare il suo posto a Gianni Riina, ed a suo cugino Giuseppe, che fece la stessa cosa ed in più fece riflettere Gianni sul motivo delle sue azioni. Ma come dice Emiliano, i mafiosi non sono abituati a riflettere, loro preferiscono vedere i fatti. Farli sedere al tuo posto significava dargliela vinta, Giuseppe ed Emiliano non lo fecero e ne pagarono le conseguenze. 

Si iniziò a pensare che dietro la famiglia di Giuseppe si celasse un progetto per il rapimento di Gianni Riina, niente di tutto ciò era vero. La voce bastò a Riina, il quale incaricò Leoluca Bagarella con il compito di eliminare la famiglia. Così, dopo l’omicidio di Giuseppe seguì quello di sua sorella Giovanna e suo cognato Francesco. Emiliano viveva con il terrore, non riusciva più ad uscire di casa. Oltre alla paura, dentro di lui, sentiva dentro di lui un sentimento di vendetta. Pure i suoi amici presero le distanze da lui e dalla sua famiglia, per evitare di essere coinvolti. Emiliano non li ha mai biasimati.

Fortunatamente, il 24 giugno 1995, Bagarella fu arrestato, e la famiglia di Emiliano poteva lentamente ricominciare a vivere. Ma un arresto non bastava a ricucire le ferite della perdita di tre familiari. Non avrebbe mai cancellato dagli occhi di Emiliano l’immagine di suo cugino in una pozza di sangue, senza vita, per terra, nel negozio di famiglia. Non avrebbe fermato quegli stessi occhi dal diventare lucidi, dopo ventotto anni, mentre racconta la vicenda a un centinaio di ragazzi.

Nonostante ciò, il dolore non fermò Emiliano dal vivere la sua vita, che dopo la tragedia aveva assunto un valore più importante, dall’uscire di casa a testa alta. Non lo fermò neanche dal perdonare la mafia della sua città. 

Infatti, un suo amico cominciò a visitarlo dopo gli omicidi per supportarlo. Il rapporto con questo amico fu fondamentale per riprendere la sua vita in mano. Lo aiutò ad abbandonare l’idea della vendetta, perchè se avesse continuato a concentrarsi su questa avrebbe sprecato la sua vita. Grazie a lui, ha anche compreso che lui non aveva niente di cui vergognarsi. Le morti dei suoi cugini non erano colpa sua. Non doveva temere né i mafiosi, né gli altri abitanti di Corleone quando usciva di casa. Queste riflessioni furono necessarie per Emiliano e per riuscire a raggiungere il perdono verso coloro che hanno ferito la sua famiglia. 

Oggi Emiliano vive nelle valli di Lanzo ed insegna religione alle scuole medie. Continua a ricordare e condividere la storia della sua famiglia, per mantenere viva la memoria dei suoi parenti, ma anche per ispirare i giovani a non chiudere gli occhi davanti all’ingiustizia e all’illegalità. Quando torna a Corleone, va al bar, ed incontra i figli di Riina e Provenzano, Emiliano gli guarda negli occhi. Ogni volta che non abbassa lo sguardo dimostra coraggio. Conferma il suo perdono nei loro confronti.
Perchè, alla fine, i mafiosi hanno tolto la vita ai suoi cugini, ma dovranno comunque convivere ogni giorno della loro esistenza da soli con la coscienza macchiata dall’omicidio, dal rancore, e dalla rabbia. La potenza e il rispetto che credono di avere, sono dovute alla paura. Poche, se non nessuna, delle persone che gli stanno vicino sono lì perché gli vogliono veramente bene; la maggior parte lo fa per sentirsi al sicuro e non vivere nel terrore. I mafiosi hanno basato la loro vita su questo, e la vera sfida sta a loro, ed è quella di perdonare loro stessi.

Categories: Competenza Sociale

22 Nazioni

Per il lavoro di Educazione Civica di Spagnolo ho elaborato tre infografiche sui temi delle relazioni iberoamericane. Ho realizzato un infografica riguardante la Segreteria Generale Iberoamericana, lo stato del Nicaragua, ed infine una sulle differenze linguistiche tra lo Spagnolo e il Nicaraguense.

La Segreteria Generale Iberoamericana è l’organismo internazionale che da appoggio ai 22 paesi che fanno parte della comunità Iberoamericana: 19 in America Latina e 3 in Europa. Inoltre, la Segreteria Generale Iberoamericana si occupa anche di sostenere le Cumbres Iberoamericanas de Jefes de Estado y de Gobierno (le riunioni tra i 22 paesi).

In seguito, ho potuto scegliere uno dei 22 paesi per crearne un “identikit” ed esporre i suoi punti di forza e debolezza. Ho scelto di presentare il Nicaragua perché, leggendo le notizie, ho notato che il presidente Ortega stesse prendendo molti provvedimenti importanti, i quali stanno portando il paese ad una dura repressione. Per esempio, dopo i vari richiami da parte della Santa Sede – la quale esorta lo stato a rispettare i diritti e a promuovere la coesistenza pacifica – , il governo ha chiesto di interrompere le missioni diplomatiche e ha iniziato a condurre una persecuzione della Chiesa Cattolica. Recentemente, il parlamento ha sciolto la Croce Rossa poiché è stata considerata ostile verso il governo.

Attraverso questo progetto ho imparato molto di più riguardo alla situazione in Nicaragua, un paese in grave difficoltà ma di cui non si sente parlare più di tanto nei notiziari italiani.

Calligrammes: Poèmes personnels et de la musique

Après avoir étudié Apollinaire et ses calligrammes pendant le cours de français, la professeur nous a proposé d’en créer un qui nous représente.

Guillaume Apollinaire est un poète français qui a vécu au tournant des XIXe et XXe siècles. Il a écrit le collection de Calligrammes : Poèmes de la Paix et de la Guerre, qui sont des idéogrammes traitant le thème de la guerre. À travers les Calligrammes, Apollinaire réalise la synthèse de l’art, de la peinture, de la musique et de la littérature.

Moi, j’ai décidé de représenter une guitare et de me décrire à travers ma plus grande passion : la musique.

1969 (Woodstock)

Durante l’estate tra il quarto ed il quinto anno, la docente di storia ci ha assegnato come compito la presentazione di un fatto storico importante accaduto nella seconda parte del 1900. 

Ho deciso di parlare del festival di Woodstock ‘69. Ho preso questa decisione poiché sono sempre stata molto interessata ai movimenti culturali dello scorso secolo, e del grande impatto che hanno avuto sulla società. Il festival musicale di Woodstock a molti può sembrare un semplice concerto estivo, ma in realtà è stato l’apice della svolta culturale della generazione del ‘68. Si trattava di giovani (e non solo) che per la prima volta hanno fatto sentire la loro voce, stanchi dei conflitti e delle decisioni prese da governi composti da politici non in grado di rappresentarli. Negli Stati Uniti, erano gli anni della guerra in Vietnam e la Guerra Fredda, della rivolta di Stonewall, della lotta per i diritti civili, ma anche quelli del boom economico e del consumismo. 

Per parlare di Woodstock ho fatto molte ricerche su siti internet storici che ne hanno parlato, ma ho anche guardato alcuni documentari tra cui il film originale del 1970 e Woodstock: 3 Days that Changed Everything.

Lavorando su questo progetto ho imparato molto sui movimenti culturali degli anni 60 e la ricerca mi ha reso più curiosa sull’impatto che la società e la voce del popolo possono avere sulla politica e sul progresso. I giovani nati negli anni dell’oppressione e dei totalitarismi mi hanno insegnato l’importanza delle proteste e dell’opinione pubblica.

Link alla presentazione

La Casa de Pere Milà

Para estudiar el tema del modernismo y la arquitectura del siglo XIX en Barcelona, la profesora de español asignó a la clase, divididas en grupos ,una serie de artistas. Mi grupo se encargó de crear una guía turística de Barcelona a través de las obras de Gaudí.

Antoni Gaudí i Cornet fue un arquitecto catalán y uno de los mayores representantes del Modernismo. Sus obras son únicas porque fue capaz de incorporar estructuras innovadoras inspiradas en la naturaleza y un simbolismo muy profundo, a veces vinculado a la tradición de la religión católica.

En el grupo nos hemos repartido algunas de las obras más importantes para investigar un poco sobre ellas. Yo me concentré en la Casa Mià, también conocida como la Pedrera. Es la última obra civil de Antoni Gaudí, empezada en 1906 y terminada en 1912. El apodo de “La Pedrera” se debe a su exterior, en el que se utilizó mucha piedra.

Además, dada mi pasión por los gráficos digitales, creé un pequeño panfleto para representar nuestra visita.

Me ha gustado este proyecto porque me ha permitido profundizar en un tema con el que no estaba muy familiarizada como el Modernismo español y la arquitectura de Gaudí. ¡Estoy impaciente por ir a Barcelona y ver todas estas majestuosas obras en persona!

Link alla presentazione

Dialogo della Natura e della Generazione Z

Durante il quarto anno è stato proposto ad alcune classi della mia scuola il Progetto Diderot “Le mie impronte sul pianeta” come PCTO. La mia classe lavorò insieme, nello specifico io mi occupai della creazione delle presentazioni dei dati del progetto. Il progetto era basato sulla risoluzione dei casi di studi, in ambito ambientale e riguardo la “Carbon Footprint” emessa da tutti noi. La classe ha elaborato dei documenti nei quali vengono rappresentati i dati ricavati durante lo studio dell’impatto ambientale delle nostre azioni.

Attraverso questo progetto ho compreso le problematiche della sostenibilità ambientale in relazione alle scelte dei singoli e le scelte collettive, e quale sia l’importanza di assumersi responsabilità personali in rapporto a problematiche di portata globale.

Categories: Competenza Digitale

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