Un podcast in cerca d’autore (PCTO)

Durante il quarto anno la mia classe è stata accompagnata da Urban Lab e Conexus per il progetto di PCTO. Divisi in gruppi, ci siamo dovuti occupare della realizzazione di un episodio di un podcast riguardo al cambiamento climatico e delle risposte della città di Torino. Gli incontri preliminari alla realizzazione pratica del progetto mi hanno insegnato molto riguardo al mondo dei podcast e del giornalismo digitale. In seguito ai diversi incontri con giornalisti, divulgatori scientifici, esperti di montaggio audio e di podcast ho imparato che: i realizzatori di podcast non dovrebbero concentrarsi solo sui contenuti ma anche su come trasmetterli e su come trattenere l’attenzione dell’ascoltatore; ho compreso il duro lavoro che sta dietro ad un’intervista ed al lavoro digitale di composizione di un documento audio. 

Nello specifico, il mio gruppo si è occupato del primo episodio della serie podcast “Cemento Verde”. Dunque abbiamo introdotto il progetto ed i lavori ambientali programmati sulla zona di Piazza Maria Ausiliatrice. Personalmente, ho registrato le interviste e montato gli audio e le diverse parti dell’episodio. Per questo, ho lavorato con il sussidio del programma Audacity, il quale viene utilizzato da molti professionisti del settore. Lavorare su questo progetto è stato molto utile perchè mi ha fatto scoprire una passione per la creazione di contenuti audiovisivi. Da sempre ho apprezzato il lavoro degli operatori e montatori cinematografici, televisivi e digitali, ma attraverso questo progetto è aumentato il mio rispetto per loro.

Categories: Competenza Digitale

Dell’Austria

L’anno scorso, la mia classe ha avuto l’occasione di andare in gita in Austria. Si trattava della prima gita dopo due anni di lockdown, quindi eravamo tutti estasiati, nonostante le dodici ore di pullman per arrivare al primo hotel.

Appuntamento davanti a scuola, partenza alle sei del mattino. Salire all’alba su un pullman insieme ai miei compagni di classe era un vero toccasana, dopo tutte le ore di lezioni fatte chiusi in casa che avevamo fatto qualche mese prima. 

La prima tappa del nostro viaggio era il centro città di Innsbruck. Si tratta della capitale del Tirolo, e tutt’ora è una città Austriaca. Ciò che più mi ha colpito di questa città è l’architettura, ma purtroppo non me la sono potuta godere a pieno. Arrivati in hotel, la sera, ho scoperto di avere la febbre molto alta, ed effettivamente non mi sentivo affatto bene. Infatti, il giorno dopo sono stata male durante il tragitto verso il castello di Neuschwanstein. Nonostante ciò, sono riuscita comunque a godermi la bellezza del castello ottocentesco, sembrava la dimora di una principessa Disney! 

Il giorno dopo, siamo partiti per Salisburgo. In quanto grande appassionata della musica, avrei apprezzato visitare alcuni luoghi tipici come la casa di Mozart, ma comunque mi è piaciuto molto il nostro tour guidato della città.

Il giorno seguente, andammo a Verona. Il giro della città fu molto breve e conciso ma comunque è stato bello visitare per la prima volta una città italiana ricca di storia e molto importante per la letteratura, insieme ai miei compagni.

Trovo che questa gita sia stata molto utile per ravvivare i rapporti nella classe dopo gli anni di quarantena. Inoltre, grazie a questo viaggio sono riuscita a rivalutare alcune città europee che ho sempre sottovalutato. 

Presentazioni di sangue

Verso la fine del quarto anno, è stata assegnato alla mia classe una ricerca su un specifico sistema o apparato del corpo umano. Al mio gruppo venne assegnato il sistema cardiocircolatorio.

In quanto tre ragazze per niente portate per le materie scientifiche, la ricerca che abbiamo fatto è stata molto ardua ed intensa. Oltre che al libro, ci siamo affidate a dei siti web medici per approfondire la nostra conoscenza.

Qualche mese prima avevo affrontato l’argomento durante le mie lezioni di biologia in Irlanda, specialmente quello del sangue. Per questo ho deciso di occuparmi specificamente di questo concetto e delle patologie che hanno a che vedere con il sangue.

Questo progetto mi ha aiutato molto ad approfondire le mie conoscenze scientifiche, specialmente di un argomento a cui ero già molto interessata.

Link alla presentazione

Dubliners

Since I started high school in Italy, my dream has always been to travel and to get away from Turin. I have nothing against my city, on the contrary, I think it is among the most beautiful in the world. Nevertheless, I always felt the need to leave.


As soon as I had the chance to live abroad, I jumped at the opportunity and immediately initiated the paperwork in order to leave as soon as possible. I had no doubts about my destination. My parents had been to Ireland in 1989, along with my brother. Whenever the subject was brought upon, they took every opportunity to talk about it joyfully. Since I had first heard about it, I felt a connection to Ireland.


I relied on an agency that prepared my entire trip, and in August an email arrived introducing my host family. They were a young couple without children, they only had a dog and lived in Donaghmede, a neighbourhood in north Dublin. Their names were Sinead and Mark, and the thought of living with them for the next five months appealed to me.


When I arrived in the Irish city, my family welcomed me with open arms. I discovered that Sinead and Mark’s sister lived next door, with her husband, daughter and mother. In that house there was also going to be another Italian girl, Francesca. Francesca and I arrived together a week later, Laia (Spanish) arrived in my house, and Charlotte (German) in the other home.


The first week was incredible. School had not started yet, and the Irish agency that looked after us decided to organise an orientation week for all the exchange students. So I got to know many of those who would later become some of the best friends I have ever had. We spent the first few days taking tours of Dublin and playing games to learn how to navigate the city ourselves. School started in no time, after we spent a week discovering the city.


On the first day of school, I chose which subjects I intended to take during my stay. Maths and English aside, which are compulsory in Irish schools, I decided to study History, French, Biology and Art History.


In fact, Ireland made me fall in love with a subject I had undervalued all my life: History. Two factors contributed to this passion: first, Ms. O’Keeffe, the teacher whose lessons successfully conveyed her enthusiasm to me; second, the topic we covered during the year, Irish independence. Studying Irish history, from the Home Rule Act to the Anglo-Irish Treaty, made me a patriot of a nation that I wasn’t even born into, and it has also brought me much closer to the Irish culture and people.
Furthermore, I took advantage of every free day I had to explore Dublin, the surrounding towns and the country itself. I have been to Belfast, Cavan, Bray, Malahide, etc.
However, the trip I enjoyed the most was the one to Galway.


My friends and I had taken a ticket for a tourist bus, which would take us to Galway, stopping by the Cliffs of Moher. We woke up at 5 a.m. to reach the centre of Dublin and board the bus. Our long journey got us to the Cliffs at 10 a.m. Unfortunately, the Irish weather was not on our side. Despite the rain, we managed to have a quick walk on the coastline. The views were breathtaking, the wind and the nature made me feel like a Celtic princess. When it started raining heavily, we took refuge inside the cliff museum. A few hours later, we arrived in Galway. The rain, as well as the short free time given by the tour guide, had prevented us from fully enjoying the city. Despite this I fell in love instantly with the city, to this day Galway remains among my favourite ones.


What I had experienced in Ireland was one of the most important things I did in the past three years, and I will be forever grateful for it. In those few months I grew as a person, which helped me overcome difficulties at school. I also became curious and passionate about knowledge again.

Mastro don Stellantis (PCTO)

L’Anna del 2021 non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato possibile per lei apprezzare un progetto imprenditoriale. Sicuramente, avevo interessi differenti, ma il lavoro di PCTO realizzato con Stellatis si è rivelato come uno dei miei preferiti. 

Le prime lezioni dedicate all’argomento sono state incentrate su delle esercitazioni per calcolare i costi e ricavi di un’azienda. Io non sono mai stata appassionata dell’economia, e temevo che questo progetto sarebbe stato troppo fuori dalle mie corde.
In realtà, non appena venne presentata la parte pratica rimasi da subito impressa dalla libertà creativa che avremmo avuto. L’obiettivo era di suddividersi in gruppi e creare un business plan per un’azienda immaginaria, fondata ed ideata interamente da noi studenti. 

Il mio gruppo ideò uno smartwatch ed un’applicazione per esso, in grado di regalare dei premi in base alle prestazioni fisiche del cliente. Oltre ad aver contribuito all’ideazione e progettazione del prodotto, mi concentrai specificamente sulla creazione della presentazione fatta con Slides (Google).  Questo fu uno dei progetti che mi fece appassionare alla progettazione di presentazioni, infatti da quel momento in poi ho colto ogni occasione per lavorare sulle slides, che siano Powerpoint, Canva o Slides. Inoltre, ho imparato molto anche per quanto riguarda tutti gli aspetti logistici di un’azienda e ho compreso delle nozioni in più rispetto all’economia che sta dietro ai costi, ricavi e fatturati.Quando il mio gruppo presentò il progetto ai referenti, fu un gran successo. Tra tutti quelli ideati dalle persone della mia classe, Fire Fitness Company (la nostra azienda) fu la preferita e più adatta a diventare un progetto reale.
Oggi, vado molto fiera del lavoro che ho fatto durante il PCTO con Stellantis e riguardo la mia esperienza con grande soddisfazione.

Link alla presentazione

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