“Lo Spleen di Parigi”

17 Giugno 2023 Off Di ecaldaresi

La gita a Parigi:

Lo Spleen di Parigi è un insieme di racconti che hanno come protagonista la capitale francese: Parigi.

Questi testi scritti da Baudelaire mettono a nudo le contraddizioni e la vita parigina della seconda metà dell’800, la stessa Parigi che con questa gita abbiamo provato a conoscere.

La Parigi dell’assenzio, dei bohemién e della vita agli eccessi che contraddistingue l’arte illusionista e i “Poeti maledetti”, gli stessi che abbiamo studiato durante l’anno scolastico.

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Nel corso dell’anno scolastico noi e la 5B siamo andati in gita a Parigi! Nonostante i contrasti iniziali per la meta da scegliere, abbiamo avuto la possibilità di iniziare questo viaggio in una delle più belle metropoli europee.

A metà marzo partendo da Porta Susa siamo arrivati alla Gare de Lyon. Dopo una breve tappa introduttiva in hotel e dopo essere rimasti chiusi nella metro abbiamo visitato la Sainte-Chapelle. Nonostante sia un amante dell’arte figurativa e non ami le costruzioni architettoniche, posso dire che appena entrato ho provato sensazioni indimenticabili, quelle vetrate a contatto con la luce mi lasciano ancora senza parole.

La seconda tappa è stata a Notre Dame, che nonostante l’incendio rimane una delle mete turistiche più belle da visitare. Dopo una foto di rito davanti alle due torri che caratterizzano Parigi ci è stata data la possibilità di fare un giro per la città.

Insieme a un gruppo di compagni e il Prof Miolano abbiamo visitato un po’ dell’Ile de la Cité e lì il nostro prof, che ha studiato e vissuto per qualche mese a Parigi, ci ha spiegato un po’ come fosse divisa Parigi nel corso della storia.

La sera abbiamo fatto un giro notturno della città nel quale abbiamo visto il Louvre illuminato a notte e la Torre Eiffel che ci ha illuminati con le sue luci indimenticabili, in particolare per chi ha gli occhi sensibili alle luci!

Tornati in hotel, ho condiviso la camera con Emanuelle Baciu, con cui ho avuto modo di convivere già l’anno scorso in Austria (da non rifare, ovviamente!).

Il secondo giorno, nonostante i tumulti cittadini di quei giorni, siamo riusciti a vedere il quartiere di Montmartre e la Chiesa del Sacre Coeur.

Il pomeriggio ci siamo spostati al Museo d’Orsay e che dire davanti a tutte quelle opere illusioniste. Se ci ripenso mi viene da piangere e sì ci ritornerò questa estate per potergli dedicare il tempo che merita.

Il terzo giorno non ha bisogno di presentazioni, infatti prevedeva la visita al Louvre, dove ho avuto modo di vedere le sale principali con la mia compagna Silvia e il prof Miolano che si è lasciato accompagnare in un tour guidato molto particolare (diciamo che per quanto mi piaccia storia dell’arte, non ne sarò mai professore!).

L’ultima tappa del pomeriggio era all’Orangerie, dove sono conservate alcune delle ninfee di Monet. È stata questa ultima esperienza a riempirmi il cuore più di tutte, finalmente davanti a quelle tele ho avuto modo di riposarmi e rilassarmi per davvero. Ho provato un senso di pace che a parole non sono capace di esprimerlo.

La sera, nonostante la mia paura degli spazi chiusi e il mio soffrire di vertigini sono salito sulla Tour Eiffel a detta degli altri il vista panoramica su Parigi era mozzafiato, ma per questioni di sicurezza io mi sono limitato a vederla dallo schermo del mio iPhone.

L’ultimo giorno abbiamo visitato il quartiere latino, nonché quello universitario, lo ammetto, ho già scelto dove farò il mio erasmus tra qualche anno!

Il pomeriggio, di corsa come sempre, siamo arrivati in stazione e la rotta era Torino.

Era tutto finito, ma sicuramente non sarà facile dimenticare tutto questo, tutta l’arte, il divertimento, le serate in compagnia che hanno contraddistinto questa gita.