Human Youngle

7 Giugno 2023 Off Di ecaldaresi

Durante il terzo anno del nostro percorso qui al Maria Ausiliatrice, io e i miei compagni abbiamo partecipato ad un progetto PCTO che mi ha particolarmente colpito. Questo è stato il progetto “Human Youngle”

Immagino che non tutti conoscano questo network per cui abbiamo operato durante il pentamestre del terzo anno.

Human Youngle è un rete nazionale di ascolto e counseling online nato nel 2011 grazie ad un finanziamento del Ministero della Salute.

L’idea alla base del progetto è la peer education, grazie alla quale è possibile mettere a disposizione degli utenti una piattaforma digitale di messaggistica per scrivere a ragazzi della loro età. 

Coloro che rispondono, trovandosi a comunicare con persone dalle condizioni più disparate (persone con fragilità, persone curiose, persone che mentono sulla loro condizione…) vengono anticipatamente formate per un ammontare di circa 20 ore e costantemente supervisionate da un team di psicologi esperti abilitati a intervenire nel momento del bisogno. 

Questo progetto ci ha offerto una formazione teorica e pratica legata al mondo delle difficoltà cognitive e delle problematiche giovanili. Ci ha permesso di comprendere molto di più come molte delle difficoltà di cui sentiamo parlare nei telegiornali (come l’autolesionismo) ci siano molto vicine, spesso più di quanto si possa pensare. 

Abbiamo inoltre compreso quanto sia importante un confronto peer to peer e quanto sia importante l’ascolto e l’intervento non giudicante. 

Ci ha concesso quindi di mettere in pratica molto di quello che studiamo sui libri: il valore della comunicazione, e migliori strategie con cui accostarsi a determinate situazioni e come affrontare direttamente una discussione semi-professionale con altre persone.

Sicuramente questo è stato utile ad acquisire nuove competenze, ma non sono da escludere quelle acquisite nella seconda parte dell’attività. 

La nostra classe si è divisa in gruppi, per poter operare più facilmente nelle diverse attività richieste dalla piattaforma. 

Personalmente, ho avuto l’opportunità di interagire direttamente nel dialogo mediatico con i ragazzi, quando altri miei compagni si sono occupati della pubblicità, la sponsorizzazione online del progetto e la sensibilizzazione su argomenti molto delicati.