Donne in Cina: 8 marzo 2021

L’8 marzo, per la giornata della donna, ho partecipato a una interessante conferenza online sulla figura femminile nella storia antica e contemporanea cinese. La presentazione, tenuta dalla Prof.ssa Stefania Stafutti, direttrice di parte italiana dell’Istituto Confucio di Torino, è stata accompagnata dall'interpretazione di testi e poesie sulla vita delle donne cinesi da parte di alcuni attori di teatro.

Nella cultura cinese la donna ha sempre rivestito un ruolo di inferiorità rispetto all’uomo, infatti l’origine del carattere che indica donna “女” è la rappresentazione di una donna inginocchiata.

Le figlie femmine erano considerate un peso per la famiglia o come un modo per creare alleanze politiche ed economiche attraverso il matrimonio. Le donne, infatti, una volta sposate entravano a far parte della famiglia del marito. Erano solo i figli maschi che si prendevano cura dei genitori più anziani assolvendo ai doveri imposti dalla pietà filiale confuciana.

Se nasce un figlio maschio
è pronta la culla sontuosa
e veste la sua camiciola
e ha un gioco fatto di giada.

Se invece nasce una bimba
per culla ha il pavimento
il petto scoperto e sotto uno straccio, 
per gioco una tegola rotta . 

Dallo Shi Jing – Da Ya

Dal 1979 in poi, con la politica del figlio unico promossa da Deng Xiaoping, si verificano abbandoni o addirittura infanticidi di neonate, poiché solo i maschi rappresentavano una sicurezza per il futuro dei genitori e garantivano la forza lavoro, importantissima all'interno di una società contadina.

A partire dalla fine del XX secolo le donne sono incoraggiate a impegnarsi nella carriera lavorativa e a rendersi economicamente indipendenti per non rappresentare un peso per la famiglia.

Negli ultimi anni le donne cinesi, che sono numericamente inferiori rispetto agli uomini, vedono il lavoro come un modo per affermarsi nella società a discapito del matrimonio. Le shèngnǚ (剩女), letteralmente le “donne avanzate”, sono quelle donne che decidono di rimanere single dopo i vent’anni mettendo la carriera al primo posto, di conseguenza possono essere più esigenti riguardo alla scelta del marito, non dipendendo più da lui per il proprio mantenimento.

È per questo che le shèngnǚ oggi in Cina subiscono delle discriminazioni che hanno l'obiettivo di relegare di nuovo, in qualche modo, la donna al ruolo di madre e moglie nella società. Come risposta a queste campagne discriminatorie le donne hanno cambiato il carattere shèng, così che “donne avanzate” è diventato “donne vincenti”, shèng nǚ (胜女).

Accetterò un’etichetta così ridicola come quella di “donna avanzata”? Assolutamente no! Nessuna di noi è “avanzata”, stiamo vivendo la vita che desideriamo. Se si deve utilizzare il termine shengnü, allora “sheng” starà per “trionfante” piuttosto che per “avanzata”.

Testimonianze di “donne avanzate”

Quello che più mi ha colpito è la determinazione di figure come Chen Jinnan e Yang Li, che negli ultimi anni si stanno impegnando con la loro arte per riscattare la figura femminile e denunciano le più recenti questioni di genere. Inoltre mi ha affascinato come molte giovani donne, come Denise Huang, Elaine Yan Ling Ng e Shirley Dong, oggi siano riuscite a raggiungere il successo superando ogni pregiudizio e ogni ostacolo posti dalla società.