NHSMUN

A marzo 2023 ho svolto il progetto NHSMUN con l’associazione WSC Italia che comportava svolgere un viaggio a New York dal 7-03 al 15-03. 

Prima di andare a New York abbiamo svolto un corso di preparazione di 100 ore, il quale era composto da due tipi di lezione, uno dove ci veniva spiegato cosa avremmo dovuto fare una volta arrivati a New York e come avremmo dovuto farlo; ci hanno spiegato tutte le regole e procedure da seguire. L’altro tipo di lezione, era incentrato sul trattamento di argomenti e problematiche del mondo correnti, in modo da avere una base di conoscenza della situazione mondiale da svariati punti di vista, come per esempio diritti o sanità. Una volta arrivati a New York i 9 giorni erano organizzati in 4 di commissione e 4 di visita della città. 

Il primo giorno abbiamo assistito alla cerimonia di apertura dove erano presenti gli organizzatori, i quali hanno presentato come si sarebbero svolti i giorni seguenti. Alla cerimonia erano presenti tutti gli studenti che hanno aderito alla simulazione, erano studenti da tutto il mondo, America, Taiwan, Spagna e ovviamente Italia.

Io ero parte della commissione del WHA (World Health Assembly) nella delegazione della Costa d’Avorio; prima della partenza ci sono stati assegnati due topic “il mercato nero” e “provvedere la salute mentale nelle aree urbane”, una volta arrivati in commissione, il primo girono avremmo dovuto discutere e scegliere quale dei due argomenti far passare e arrivare a una proposta di risoluzione.

Il primo giorno di commissione, dopo una discussione iniziale la maggioranza ha scelto il topic “provvedere la salute mentale nelle aree urbane”, dopo la scelta del topic si sono individuati dei subtopic cioè delle problematiche presenti in ogni paese collegate a quello principale; per esempio nel paese era il problema il suicidio collegato alla mancanza di un adeguato supporto psicologico.  Dopo la conclusione della prima giornata le altre 3 di commissione sono state adibite alla creazione della proposta di risoluzione. Inizialmente ogni stato deve sentire le idee e i problemi degli altri e in questo modo individuare dei possibili partner con cui collaborare e creare un “blocco”, cioè un gruppo di stati che lavorano insieme per creare una risoluzione. Ovviamente si creano più blocchi e quindi più risoluzioni. La mia delegazione si è unita al blocco degli stati africani e successivamente a quello degli stati sud americani in quanto avevamo problematiche più simili. 

L’ultimo giorno di commissione tutte le resolution sono state presentate e abbiamo svolto una valutazione per farne passare al massimo due.

Successivamente c’è stata la cerimonia di chiusura dove sono stati presentati i lavori svolti in ogni commissione che era presente in simulazione ed è stata conclusa definitivamente la sessione di simulazione.

I restanti giorni del viaggio li abbiamo spesi a visitare la città, e alcune importanti attrazioni come il Moma, il museo di scienze naturali e l'Empire State Building.

Trovo sia stata un’esperienza oltre che molto bella, anche molto interessante e formativa sotto diversi punti di vista. Prima di tutto a livello linguistico, vivendo nove giorni in una città dove si può mettere in pratica il proprio inglese e soprattutto nei giorni di commissione dove si impara a dibattere in inglese e quindi ad utilizzare la lingua in maniera più formale. 

In secondo luogo un'esperienza di questo genere, la simulazione ONU, fa capire come funziona un organismo nazionale che ci può apparire molto lontano e distante da noi. Avere l’opportunità di vedere in prima persona come funziona un organismo internazionale permette di comprendere le difficoltà che ci sono nel realizzare una collaborazione quando si rappresenta veramente uno stato reale e bisogna risolvere delle problematiche gravi che stanno colpendo il proprio paese. Inoltre si conosce la cultura e le problematiche di un nuovo stato arricchendo il proprio bagaglio culturale, inoltre è sempre interessante conoscere una nuova cultura e lo è ancora di più dover imparare a battersi per la stessa.

È stata un’esperienza unica e anche se per molti è stato qualcosa che mi ha allontanata dallo studio non è stato così; una volta tornata in Italia ho recuperato subito tutto ciò che mi ero persa e mi sono rimessa in pari, con un pò di fatica ma niente di impossibile. Per questo sono fiera di aver vissuto un’esperienza così e di essere riuscita a organizzarmi adeguatamente.

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