La mia vita da golfista

Come ho preannunciato nella mia introduzione io gioco a golf a livello agonistico, ho iniziato a giocarci quando avevo 3 anni di base perché ci giocava mio padre, così un giorno mi portò e da quel momento in poi fu subito amore. I primi anni in cui giocavo a golf lo facevo solo per divertimento, com’è giusto che sia dato che ero ancora un bambino, però mi ricordo che quando fui costretto a trasferirmi qua a Torino, avevo circa 8 anni, sviluppai uno spirito competitivo siccome avevo conosciuto un bambino della mia stessa età che era più forte di me, così decisi di iniziare a fare le prime garette, che non erano impegnative.

Iniziai a fare gare molto più impegnative, che richiedevano delle trasferte dato che si facevano in giro per l’Italia, quando avevo circa 12 anni la prima che feci fuori dal Piemonte fu il campionato nazionale under 12 a Bologna, da quel momento in poi capii che il mio sogno era diventare un golfista professionista. Quindi da quel giorno fino ad adesso decisi di impegnarmi con tutto me stesso, ho iniziato ad allenarmi 5 giorni su 7 per cercare di migliorare il più possibile, i primi anni facevo estremamente fatica, perché ero ancora piccolino e non ero pronto sia fisicamente che mentalmente, la svolta fu quando a 14 anni, grazie agli sforzi di mia madre, riuscii a iscrivermi al Golf Torino la mandria, dove sono tuttora, che ha delle strutture all’avanguardia.

Nel giro di un anno riuscii ad entrare nella squadra nazionale di golf e a fare numerose esperienze in giro per l’Italia, ho partecipato a diversi campionati nazionali e l’anno scorso sono riuscito a vincerne uno con il mio circolo, dato che si trattava di un campionato a squadre, posso dire che è stata una sensazione unica, perché nel momento in cui vinci senti che tutti gli sforzi vengono ripagati. Io a questo sport devo tanto perché mi ha insegnato molto sia attraverso sconfitte che vittorie, la lezione più importante è che in qualunque ambito della vita se vuoi avere successo devi lavorare e rimboccarti le maniche, e prima di arrivarci bisogna subire diverse sconfitte.

Devo ammettere però che queste esperienze che sono riuscito a vivere non avrei potute farle senza gli sforzi di mia madre, che mi ha sempre sostenuto da ogni punto di vista e ha sempre appoggiato ogni mia decisione anche se lei non era d’accordo. Infine concludo dicendo che praticare uno sport a livello agonistico durante i 5 anni di superiori può sembrare un handicap, ma alla fine non è così, io per esempio pur non avendo dei voti eccellenti sono riuscito ad ottenere una borsa di studio per l’America attraverso il golf. Dunque consiglio a tutti di praticare uno sport perché può portare a diverse opportunità e numerosi insegnamenti.

    PAGE TOP
    Scroll to Top