Comunità di accoglienza per minori migranti a Mazzè

Essere condannati a rimanere ai margini della società è un passaggio quasi obbligato per chi arriva dall'altra parte del mondo senza famiglia, senza aiuti, con storie difficili di vita alle spalle. In pochi riescono ad emergere, a rifarsi una vita, a non rimanere vittime del proprio passato. Questo l'ho imparato in un luogo di accoglienza, me lo hanno insegnato i ragazzi ospiti della comunità, ragazzi della mia età schiacciati dal loro dolore, dalle loro storie senza riscatto, dal loro senso del dovere che li costringe a cercare un lavoro senza possibilità di costruirsi un futuro migliore perchè il debito che devono ripagare per essere arrivati in Italia è troppo grande, e non disonorare le loro famiglie vale più di qualsiasi altra cosa.

Nella comunità ci sono arrivato per caso, insieme a mia madre che insegna a quei ragazzi l'italiano. Le i mi ha coinvolto in varie attività, così ho cominciato a frequentare i ragazzi, a fare delle cose con loro, partite di calcio, feste di compleanno, passeggiate nei boschi. Quello che posso dire, correndo il rischio di essere banale, è che mi specchio nei loro occhi e penso che potrei essere uno di loro.

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