Il Padrino Esiste

Nel giorno dedicato a Maria Ausiliatrice, la scuola ha organizzato un evento speciale, durante il quale ho avuto l’opportunità di ascoltare una testimonianza davvero straordinaria. Emiliano, un insegnante corleonese, ha condiviso con noi la sua esperienza di vita, aprendoci gli occhi su una realtà oscura e complessa.

Le sue parole hanno suscitato in me una profonda riflessione. Mi ha colpito il coraggio di Emiliano nel raccontare la sua storia, nonostante le dolorose esperienze vissute. La sua voce trasmetteva una determinazione incrollabile, mentre ci svelava come la mafia abbia influenzato la sua piccola comunità negli anni ’90.

Corleone, un tempo un luogo idilliaco, si è trasformato in un campo di battaglia invisibile, in cui l’omertà era legge. Emiliano ha vissuto sulla propria pelle le minacce e le violenze perpetrate dalla famiglia Riina, che hanno portato alla tragica morte di alcuni dei suoi cari. Una serie di eventi che hanno segnato profondamente la sua vita e quella di coloro che lo circondavano.

Tuttavia, ciò che mi ha sorpreso di più è stata la scelta di Emiliano di percorrere la strada del perdono. Ha compreso che la vendetta avrebbe generato solo più odio, e ha deciso di utilizzare la sua voce come strumento di denuncia e consapevolezza. La sua testimonianza illuminante mi ha permesso di comprendere quanto di quello che pensavo fosse frutto della fantasia hollywoodiana, come nel film “Il Padrino”, sia in realtà profondamente radicato nella vera mafia.

Ma c’è una differenza fondamentale: la spettacolarizzazione teatrale che vediamo nei film è solo un velo che nasconde l’orrore di uno spettacolo reale, quello della mafia. La sua presenza non si è affatto estinta, ma si è trasformata in un’organizzazione sofisticata e dedita al riciclaggio di denaro sporco, una realtà davvero insidiosa e remunerativa.

Questa testimonianza mi ha aiutato a convincermi che ognuno di noi ha il dovere morale di condannare le mafie, indipendentemente dalla nostra età, nazionalità o contesto sociale di provenienza. Solo attraverso la consapevolezza e la manifestazione di questa convinzione possiamo contribuire a un’Italia migliore e più sicura.

Non c’è dubbio Emiliano ha dimostrato una straordinaria consapevolezza nel raccontare la sua esperienza, con un sorriso sulle labbra nonostante le parole cariche di peso e emozione. Ha trasmesso un messaggio di speranza e di lotta contro un nemico che, purtroppo, sembra ancora lontano dall’essere sconfitto.

Due Facce della Stessa Mefaglia

Human Youngle

Oggi vi voglio parlare di un progetto che mi ha colpito profondamente: “Human Youngle”. Durante il mio percorso di scoperta, ho avuto il privilegio di sperimentare questa rete nazionale di ascolto e counseling online (un processo che mira a migliorare la qualità di vita del cliente, sostenendo e sviluppando le potenzialità della persona, promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le capacità di scelta), un’esperienza che mi ha aperto gli occhi su una realtà tanto vicina quanto sconosciuta.

Il fulcro di “Human Youngle” è la peer education (educazione tra pari), che si concretizza in una piattaforma digitale di messaggistica dove i ragazzi possono comunicare con coetanei provenienti da diverse realtà e condizioni di vita. Questi giovani operatori, adeguatamente formati e supportati da esperti psicologi, offrono un ascolto attento e privo di pregiudizi.

Il mio approccio a “Human Youngle” è stato pervaso da una curiosità inesauribile. E devo ammettere che sono rimasto affascinato dall’importanza del dialogo tra pari e dalla potenza dell’ascolto senza giudizio. Ho imparato che molte delle difficoltà giovanili di cui sentiamo parlare nei media sono molto più vicine di quanto si possa immaginare.

Attraverso questo progetto, ho avuto l’opportunità di mettere in pratica le competenze apprese sui libri: ho sperimentato il valore della comunicazione e ho imparato a gestire situazioni complesse con intelligenza e professionalità. Ho collaborato attivamente con altri studenti nella gestione delle chat, affrontando temi delicati e promuovendo la sensibilizzazione su problematiche di grande rilevanza.

Tuttavia, devo essere obiettivo: “Human Youngle” ha mostrato alcune criticità nel suo percorso di sviluppo. È evidente che il progetto si trova ancora in una fase embrionale e necessita di ulteriori miglioramenti. La gestione delle attività online, specialmente durante la pandemia, si è rivelata una sfida non indifferente, con la fatica di mantenere la concentrazione davanti a uno schermo per lunghe ore e le difficoltà tecniche che ne derivano.

Nonostante ciò, ritengo che “Human Youngle” mi abbia offerto un’esperienza arricchente. Ho acquisito una maggiore consapevolezza delle dinamiche della comunicazione, sia orale che digitale, e ho imparato preziose strategie per affrontare conflitti e situazioni delicate.

Guardando al futuro, credo che sia necessario un lavoro continuo per migliorare “Human Youngle”. È fondamentale affrontare le sfide della gestione delle attività online, coinvolgendo attivamente gli studenti e diffondendo massivamente il progetto. Solo così “Human Youngle” potrà raggiungere la sua piena maturità e offrire un sostegno efficace a chi ne ha bisogno.

In conclusione, sono grato di aver partecipato a “Human Youngle” e di aver avuto questa opportunità di apprendimento. Tuttavia, mi sento responsabile di sottolineare che il progetto necessita di ulteriori sviluppi per raggiungere il suo pieno potenziale. Spero che l’impegno e la dedizione delle persone coinvolte possano portare a una futura versione di “Human Youngle” ancora più gratificante e impattante per i giovani di tutto il paese.

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