Parigi, la città dell’amore. Parigi è la capitale della Francia, una città molto bella, ma a cui manca qualcosa. Trovo che sia una bella città con una bella atmosfera, però le manca quel qualcosa da renderla indimenticabile.
Ci sono stata due volte, la prima volta con i nonni e la seconda con la scuola.
Con la scuola sono stati quattro giorni intensi di gita nei quali abbiamo visto davvero tanti luoghi: il Louvre, il museo d’Orasy, Notre Dame, cimitero di Père Lacheise, l’Arco di Trionfo e la classica Tour Eiffel. Ci spostavamo con i mezzi pubblici per la città parigina; infatti, sia all’andata che al ritorno abbiamo preso il treno. Al ritorno da Parigi c’è pure stato un ritardo di quasi 2h, ma tra giochi, dormite e chiacchiere con i compagini sono volete in fretta.
Il primo giorno, dopo aver sistemato i bagagli in hotel, abbiamo visitato la Conciergerie e la Sainte-Chapelle. La Conciergerie è uno dei palazzi storici di Parigi situato nell’ Île de la Cité e vicino alla Sainte-Chapelle. È un edifico importante per la Francia, perché tra il X e il XIV fu la residenza del re, ma attualmente una parte è il Palazzo di Giustizia. La Sainte-Chapelle è uno dei principali monumenti dell’architettura gotica, fu costruita per volere di Luigi IX come cappella palatina per custodire la Corona di spine. Oggi è una chiesa sconsacrata, che attira molti turisti provenienti da tutto il mondo per le sue stupende vetrate.
Il giorno dopo, al mattino, dopo una lunga camminata per le vie di Parigi e dopo un’infinità di scale abbiamo visto la chiesa del Sacro Cuore. Una chiesa maestosa che si affaccia sulla città. La sua particolarità è la pietra con cui è stata scritta, perché non trattiene le polveri e dopo ogni pioggia rimane sempre più splendente. Nel pomeriggio, dopo la pausa pranzo, abbiamo visto il museo d’Orsay. Nel museo sono presenti le più grandi opere dell’impressionismo e post-impressionismo. Ci sono opere di Degas, Courbet, Manet e tanti altri che hanno fatto la storia dell’impressionismo francese.
Nel terzo giorno, dopo la solita colazione in Hotel, abbiamo visitato il Louvre. Museo molto bello, ma altrettanto dispersivo. In questo grande capolavoro si potevano vedere molte opere d’arte, tra cui la famosa Gioconda di Da Vinci, la Nike di Samotracia, Amore e Psiche di Canova, il Giuramento degli Orazi di Jacques-Louis David, la zattera della Medusa di Géricault e tante altre.
Per me non era la prima volta al Louvre, c’ero già stata con mio nonno anni prima. Penso che il Louvre rimanga uno dei miei musei preferiti; come ho detto prima è molto dispersivo viste le sue molteplici sale, però credo che la bellezza di questo museo stia anche nel perdersi dentro l’arte. Dopo la visita al museo e la pausa pranzo sono stata al cimitero di Père Lacheise, famoso perché al suo interno sono seppelliti grandi autori come Oscar Wilde, Delacroix, Balzac, Chopin…
Ho apprezzato molto andare a vedere il cimitero perché è una cosa insolita visitarlo e spesso quando si organizza un viaggio a Parigi non si prende in considerazione di andare al cimitero. Invece, penso che ne valga la pena vederlo almeno una volta. Il cimitero è molto grande ed è facile perdersi tra le tombe. Molte tombe sono malandate, però posso dire con certezza che in questo posto, il classico stereotipo del cimitero è presente e si sente: le tombe aperte, le lapidi grige e rotte, i corvi sopra i monumenti… tutti gli stereotipi ci sono.
L’ultimo giorno è stato più tranquillo rispetto ai precedenti. Abbiamo visitato il Quartiere Latino, dove ci sono le più grandi università e scuole francesi. E dopo c’è stato il momento libero in cui io ho visitato un po’ la città da sola, sbrigando qualche commissione che la mia famiglia mi aveva chiesto di fare, e poi ho pranzato nel parco di Luxemburg con i miei amici, poi abbiamo aspettato che tutti arrivassero, visto che quello era il punto di ritrovo. Dopodiché abbiamo preso le valigie in Hotel e ci siamo diretti verso la stazione per prendere il treno che ci avrebbe riportato a Torino. Penso che sia stata una delle gite più belle che io abbia mai fatto, non solo perché ero con i miei amici e compagni di classe, ma anche per il clima allegro e spensierato che c’era. A Parigi non si trova solo l’amore, ma anche gioia, allegria e spensieratezza… clima utile per una classe che deve svolgere la maturità!