Tra segni e sogni

12 June 2023 Off By fmanzon

Il quinto anno è iniziato e con esso è arrivata anche una nuova professoressa di Scienze Umane, che con entusiasmo ha portato tanti nuovi progetti.

Durante la prima lezione per presentarsi ci ha voluto leggere un libro, che lei  stessa ha scritto insieme a un bambino autistico che segue nel suo studio. Ha parlato inoltre di molti altri progetti che aveva in mente.

Come molti di noi anche la nostra professoressa ha un sogno, un sogno di integrazione, che è riuscita a trasmetterci e ha reso nostro.

La parola integrazione può essere applicata in modi diversi ma  racchiude sempre lo stesso significato sia all’interno di una classe o di un ufficio sia  con persone di diverse religioni o culture. In entrambi i casi si tratta di individui diversi a livello di valori o credenze che trovano punti in comune per costruire un rapporto.

Siamo tutti favorevoli all’integrazione, ma quando ci troviamo di fronte un bambino, un ragazzo o un adulto che soffre di qualche genere di disabilità è sempre difficile trovare il modo di comunicare, sia perché non sempre è facile trovare metodi di mediazione sia perché a volte è più facile oltrepassare il problema andando a parlare con altri.

Gli esperti si sono quindi domandati quale potesse essere il miglior modo di supportare la comunicazione in modo che sia le persone con difficoltà sia per chi non ne avesse, ma che comunque non capisse la lingua del paese corrente, come gli stranieri, potesse capirsi.

La risposta è stata chiara è lampante perché non inventare un sistema di pittogrammi, in modo da  rafforzare una parola con un immagine.

È stato quindi inventato un sistema detto C.A.A. (Comunicazione Aumentativa Alternativa). Questa struttura mira ad aumentare le possibilità e/o a compensare le difficoltà di comunicazione e di linguaggio verbale di molte persone con disabilità.

La C.A.A. comprende diversi sistemi di simboli, sia grafici che mimici, nel primo caso ci sarà bisogno di prodotti supporto, come le PCS (Picture Communication Symbols), utilizzate per persone analfabete, perché sotto forma di pittogrammi, a causa dell’età o della disabilità.

La comunicazione e il linguaggio sono essenziali per ogni essere umano, in modo che riesca a interagire con gli altri e far parte della società.

Purtroppo questo metodo è poco conosciuto ed utilizzato, essendo nato da poco, ma è in via di evoluzione  permettendo che nessuno rimanga escluso a causa della sua difficoltà pronto a trasformare tutti i segni in sogni.

FONTE: ARASAAC