Come il cappuccino dopo pranzo per gli stranieri

7 June 2023 Off By fmanzon

Fin da quando ero piccola ho frequentato un posto chiamato Plus, che è un’associazione cristiana appartenente alla prelatura personale dell’Opus Dei.

Nel tempo è cresciuto il mio senso di appartenenza ed ho imparato a parlarne e a raccontarlo in un modo che nelle mie intenzioni vuole avvicinare gli altri squarciando quel velo di diffidenza che ancora oggi talvolta incontro. Nonostante ciò non sempre riesco a farmi capire. Non di rado le persone fraintendono e sembra che io faccia parte di qualche strana setta, di quelle che nel tempo libero sacrificano le capre.

La difficoltà può essere paragonata a quella di spiegare a uno straniero che il cappuccino è una bevanda per la colazione e che quindi, non si può ordinare una volta superato mezzogiorno.

Nonostante gli svariati tentativi e diversi modi in cui uno prova a spiegarlo, come lo straniero continua a ordinare il cappuccino a tutte le ore, così i miei amici continuano a chiedermi che cosa sia effettivamente il Plus e cosa si faccia.

Così in questo capitolo della mia storia, sperando di essere chiara e lampante, cercherò di esporvi cos’è il Plus e soprattutto cosa è stato per me.

Ho iniziato a frequentarlo fin dalla seconda elementare e vivendo nel mondo di una ragazzina di sei anni, che comprendeva ben poche persone, il Plus era ai tempi qualcosa di bizzarro, forse inventato apposta per me e le mie amiche, probabilmente per farci passare qualche pomeriggio insieme al mese.

Sono cresciuta e il mio mondo si è allargato così come il mio gruppo che, inizialmente formato dalle mie quattro o cinque amiche, era successivamente e senza il mio permesso (!) stato accorpato ad un altro. Con la mia solita grazie e simpatia, non ho potuto non mostrare una certa ostilità nei confronti di chi si permetteva di infrangere i miei equilibri.

Fortunatamente  gli insegnamenti di amicizia e gentilezza ricevuti nei pomeriggi di formazione hanno dato i loro frutti. Il mio carattere si è addolcito ed io ho capito quanto sia arricchente saper accogliere  nuove conoscenze e amicizie: una vera lezione per la vita!

Passano gli anni e questo mondo delicato fatto di consigli, buon esempi, di amicizie sincere e, perché no, di formazione sul piano spirituale è diventato parte di me. Nel tempo ho avuto la possibilità di mettermi in gioco in prima persona dando ad altre bambine ciò che ho avuto io ed offrendo loro le stesse esperienze, attraverso attività di animazione e formazione.

In particolare negli ultimi anni mi sono occupata dei gruppi delle quarte e quinte elementare, una fascia di età non facile da gestire anche in considerazione del fatto che le ragazzine, in un contesto totalmente femminile (il club è aperto alle sole bambine) tendono ad esaltarsi ed insuperbirsi.

Essendoci passata so che, a poco a poco, si cresce e matura anche grazie all’accompagnamento da parte dei tutor. Proprio per questo mi piace mettermi in gioco, soprattutto nel campo della formazione che da piccola trovavo fosse noiosa e inutile, ma ora ho iniziato ad apprezzare di più.

Mi piace sia dispensare consigli che riceverne, anche se questo, diciamo la verità, lo faccio ancora con fatica!

Quindi benché per alcuni rimarrà sempre un cappuccino preso dopo pranzo, per me è il posto dove ho formato la persona che sono e la fede in cui credo, dove ho imparato ad aprirmi ed ho conosciuto le amiche che, anche se non vedo spesso, so che resteranno sempre una parte della mia vita: “friends for ever” come dicevo da bambina.